I libri stanno diventando in questi giorni obbligati a casa i nostri migliori amici, quelli che ci fanno viaggiare anche stando fermi. Entrare nelle storie, in contatto con i personaggi e vivere altre vite, evadere.
Che dire, bello. Bellissimo.
Così – in un momento in cui anche le librerie si sono svuotate (fino ad arrivare allo stop odierno dopo l’ultimo decreto Conte) – ecco che le idee contano per continuare a nutrire le nostre teste. E’ il caso della Libreria Il Libraccio. Siamo in pieno centro storico a Firenze e la responsabile degli eventi Roberta Perugini ha ben pensato di portare autori, versi e parole anche in rete. Così il Libraccio che nei giorni scorsi ha visto pochissime persone aggirarsi tra gli scaffali del negozio ha provato a far crescere la propria comunità online, con tanti lettori sui social, sopratutto sulla propria pagina Facebook, dove trovano spazio i videomessaggi degli scrittori.
Su tutti un ironico Marco Vichi che in ‘fiorentino’ dice scherzando ‘non si può uscire, non ci si può stringere la mano, non ci si può baciare, non si può far nulla. La mì moglie era scioccata, non mi ha mai visto con un libro in mano. Mi sono chiuso in casa e mi son messo a leggere. Non è mica noioso! Non è mica male leggere, sopratutto di questi tempi…boh!’.
Non solo non è male leggere ma i libri in questi giorni serrati tra le mura di casa ci aiutano a viaggiare con la mente, a riflettere e perché no, anche ad immaginare i nostri prossimi viaggi.
“il mio augurio è che quando tutto questo passerà, perchè passerà di certo – dice lo scrittore Paolo Soffientini – ci ritroveremo con un senso nuovo e migliore del come utilizzare uno dei beni piú preziosi che abbiamo, il nostro tempo”.
Oggi invece l’evasione della lettura può intanto aiutarci a resistere alla solitudine.
Ce lo ricorda l’escursionista, guida ambientale e non per ultimo scrittore Angiolo Naldi. ‘Io dico sempre che il viaggio non è mai solitudine e chi viaggia non è mai solo. La fantasia altro non è che un altro livello della nostra realtà. Chi legge ha modo di andare in luoghi diversi idealmente. Leggere per essere meno soli e meno tristi’.
“Tutto è nato quando ho saputo che anche in Italia la situazione era a rischio per il corona virus e che avremmo dovuto anche noi evitare gli assembramenti – ci ha spiegato Roberta Perugini. Così mi è venuto naturale pensare di fare degli eventi online e portarli a casa dalle persone che non sarebbero più potute venire qui in libreria. Purtroppo non avendo una regia per fare le presentazioni lasciando comodamente a casa autori e relatori per dialogare in videoconferenza – ha raccontato – ho chiesto singolarmente a ciascuno di loro se volesse dare un contributo e supplire così alla mancanza di incontri in libreria’.
Un invito – quello di Roberta – accolto da subito con entusiasmo. ‘I video inviato sono stati tanti – spiega la responsabile de Il Libraccio – spero però che ne arrivino ancora molti’.
Non solo scrittori però. Sempre dall’account della libreria spazio anche all’uncinetto con una diretta seguitissima nei giorni scorsi su instagram curata dal gruppo Knit. L’insegnante Kate Alinari ha fatto una lezione live con il claim “cosi teniamo il filo “, lanciando anche l’hashtag #uncinettachetipassa ‘perché il nostro desiderio di socialità – spiegano dal gruppo – è importante e dovevamo trovare un modo per assecondarlo’.
Ci sono dunque in atto tante iniziative per superare insieme – mantenendosi in contatto grazie al digitale – il momento più difficile che la nostra società sta vivendo dal dopoguerra ad oggi. Quella de Il Libraccio è una di queste e ci ricorda cosa possa significare, in giornate lunghissime e incerte, avere un libro per amico.
Leggere per entrare in altre dimensioni, leggere per crescere, per ritrovarsi, per capire. Un libro come compagno oggi e la speranza di tornare presto a scegliere narratori e romanzi dal vivo, a nutrirsi di nuove parole, direttamente dagli scaffali delle librerie. Intanto il Libraccio non si ferma, continua a parlare ai suoi lettori in rete.
Anche questo è starsi vicini e affrontare insieme una battaglia. Con la cultura non si mangia diceva qualcuno anni fa e invece la cultura, ancora una volta contribuirà a salvarci. Anche con un libro tra le mani.