Attualità /

L’ex centrale Fiat di Novoli a Firenze diventerà una struttura polivalente

Un progetto di architettura industriale che riporterà la struttura ad essere vissuta da tutta la comunità

Dopo decenni di abbandono, il futuro della ex centrale Fiat di Novoli può cominciare. Sono stati aggiudicati in via provvisoria i lavori e il progetto esecutivo per il recupero della struttura e la sua trasformazione in spazio pubblico polifunzionale innovativo e sostenibile: area informativa, centro espositivo culturale e terrazza panoramica con servizio ristorazione.

Il progetto innovativo è caratterizzato da una struttura metallica che richiama il disegno di una foglia su oltre 30 metri e una torre leggera per far passare il vento, con pannelli fotovoltaici per generare energia rinnovabile, verde verticale interno e 200 metri di led per illuminare in modo scenografico e celebrare gli elementi simbolici di uno dei più grandi esempi di archeologia industriale di Firenze.

Secondo gli accordi, l’Immobiliare Novoli proprietaria della ciminiera, ha in carico la realizzazione dei lavori a scomputo degli oneri di urbanizzazione per il successivo trasferimento dell’immobile al Comune. L’appalto è stato assegnato alle ditte Gedi e Conpact che hanno presentato un progetto di giovani tecnici fiorentini coordinati dall’architetto Lorenzo Malvasi. La gara per il recupero dell’ex centrale Fiat era stata presentata il 3 luglio scorso alle Murate nel corso di un incontro pubblico per illustrare le opportunità professionali legate all’intervento e stimolare la partecipazione del più ampio numero di professionisti possibile.

Il progetto

Il progetto di recupero si propone l’obiettivo di rimanere il più coerente possibile con le caratteristiche costruttive dell’immobile. L’edificio è costituito da una maglia strutturale di travi e pilastri realizzata negli anni 30, che prevedeva ingenti carichi necessari al funzionamento degli impianti. I nuovi volumi andranno figurativamente a connettersi all’architettura solida dell’edificio storico come vegetazione spontanea su un’archeologia industriale. All’interno della scala principale e delle terrazze interne si prevede l’utilizzo di verde rampicante, in grado di fornire una schermatura dalle alte temperature nei mesi estivi; produrre ossigeno, ridurre l’inquinamento acustico e assorbire gli agenti inquinanti. La proposta progettuale dello spazio comunale posto al piano terra mira alla creazione di uno spazio di socializzazione e interscambio culturale e di informazioni aperto all’intera comunità.

Sono state individuate quattro aree funzionali: area esposizioni temporanee, area sosta e informazione, spazio conferenze, front office. Particolare attenzione sarà posta alla sua illuminazione che permetterà di rendere questo elemento un segno architettonico distintivo per la città anche in ore serali. Il piano caldaie sarà recuperato completamente, comprese le tramogge e sarà corredato di tutte le dotazioni impiantistiche per renderlo uno spazio musealizzato versatile.

Il progetto prevede poi un nuovo disegno della pertinenza esterna: lo slargo antistante l’accesso su via di Novoli diventerà luogo di aggregazione e fulcro ricreativo per la comunità, con l’inserimento di sedute e totem multimediale. L’area esterna e la pista ciclabile saranno realizzate non in asfalto ma in pavimentazione architettonica, che garantisce maggiore sicurezza, resistenza e non necessita di frequenti manutenzioni.

 

I più popolari su intoscana