Lewis R. Hubbard, sottotenente del 894th US Tank Destroyer Battalion, nel 1944 salvava le vite dei civili in Toscana disinnescando le mine. Il 17 luglio di 75 anni fa, è morto eroicamente nel tentativo di liberare l’accesso a un pozzo. Sarebbe rimasto un episodio di guerra sconosciuto se la figlia Mary Alice Hubbard Renner non avesse avviato i contatti che hanno portato nell’arco di pochi mesi a ricostruire le dinamiche e a conoscere non solo il luogo esatto della morte del sottotenente ma anche le circostanze che la determinarono.
Il 17 luglio 1944 Lewis venne chiamato a un compito che doveva rendere più sicuro il ritorno alla normalità dei civili che abitavano vicino a un paese dal nome, per lui sconosciuto di Montemorli, a pochi chilometri da Poggibonsi. Il sottotenente in quel momento, era accampato col suo esercito presso Colle di Val d’Elsa. Poggibonsi era stata liberata dalle truppe della 4a divisione marocchina da montagna, a cui il battaglione americano era aggregato e i paracadutisti tedeschi si erano attestati sulle colline oltre il fiume Elsa e il torrente Staggia.
Avevano tentato di nuovo un attacco, di poche ore, nel mattino del 16 luglio, poi erano tornati sulle loro posizioni in attesa di ripiegare, proprio a sera del 17, verso nord. Dietro di loro, però, avevano lasciato una gran quantità di mine e trappole esplosive di ogni tipo, soprattutto in punti dove non solo i militari alleati ma anche i civili le avrebbero incontrate. Uno di questi era un incrocio stradale presso la località Montemorli. Quel mattino di lunedì 17 luglio 1944, mentre il fronte era fermo e calmo, una jeep con cinque militari americani si diresse verso questo incrocio. Il sottotenente Lewis Hubbard iniziò a disinnescare una mina che si trovava vicino a un pozzo, per dare modo ai civili di andare a prelevare, in quella calda estate, l’acqua indispensabile per cucinare e bere. Fatalità volle che l’ordigno esplodesse e uccidesse sul colpo l’ufficiale statunitense, ferendo gli altri militari che erano con lui.
“Nel mese di giugno – spiega Nicola Berti, assessore alla cultura – si sono avviati i contatti con la figlia del tenente che aveva scritto al comune capoluogo chiedendo notizie sulla morte del proprio padre. Tale lettera ci è stata inoltrata, l’ufficio cultura ha preso in carico la vicenda ed è iniziata un’attività di indagine che ha avuto questo esito positivo e anche commovente. Ringrazio lo storico Claudio Biscarini, l’Associazione Storica Poggibonsese e tutti coloro che hanno dato il loro contributo nella ricostruzione di questa vicenda. L’attività costante che a Poggibonsi molteplici persone e associazioni hanno portato e portano avanti per conoscere, documentare, archiviare e promuovere la storia della nostra città ha mille risvolti e uno è anche questo. Fa piacere aver ricostruito questa storia e poterla condividere con i familiari che verranno a Poggibonsi”.
Sabato 18 gennaio alle 10,30 nella sala consiliare del Comune si svolgerà una cerimonia commemorativa per onorare il sacrificio dell’ufficiale, alla presenza della figlia e della nipote con i loro familiari appositamente venuti dagli Stati Uniti d’America. Presente Angel Matos, direttore del Cimitero Americano di Firenze dove il sottotenente è seppellito, in rappresentanza del Console Generale degli Stati Uniti d’America a Firenze Benjamin V. Wohlauer.