Con l’arrivo dell’estate il mondo si divide in due: chi ama il caldo e il periodo estivo e chi come cantava Morrissey preferisce “spending summer days indoors” (passare l’estate chiuso in casa).
A questa seconda categoria di persone è dedicato il primo singolo del duo formato dalla cantautrice pratese Valeria Caliandro e il cantautore livornese Giorgio Mannucci: “L’estate è sopravvalutata”.
La canzone è nata per esorcizzare in maniera poetica e ironica i classici cliché estivi.
“Io e Giorgio ci siamo conosciuti l’estate scorsa,” – ci ha raccontato Valeria Caliandro – “quando ci siamo incontrati eravamo tutti e due reduci dalla fine di una storia d’amore e abbiamo deciso di scrivere insieme. Così abbiamo iniziato a ironizzare su quanto in mezzo al caldo torrido in realtà stessimo soffrendo e odiassimo l’estate. Facendo una sorta di brain storming piano piano abbiamo raggruppato delle immagini e abbiamo scritto la nostra prima canzone sull’estate che appunto è sopravvalutata. Ci siamo divertiti così tanto che abbiamo deciso di continuare e come leithmotiv abbiamo scelto le stagioni. L’Ep che uscirà il prossimo autunno si chiamerà appunto “Stagioni”.
La canzone è nata per esorcizzare uno stato d’animo che ci accumunava tantissimo e diventare più leggeri insieme nella riscoperta della scrittura. è stata una bellissima forma di rinascita per entrambi proprio dal punto di vista musicale
Quindi in tutto saranno quattro canzoni?
Valeria: Sì, una canzone per ogni stagione, ovviamente questo è un pretesto per parlare di tutt’altro, di un processo di trasformazione che abbiamo vissuto insieme io e Giorgio. Nella canzone sull’autunno avviene proprio un cambiamento dopo la malinconia estiva, la canzone sull’inverno parla della morte, della stasi e della fermezza, per poi arrivare alla primavera che è il momento della rinascita.
Quindi mi sembra di capire che voi non amiate molto l’estate, forse perché fa parte di quei “riti obbligati” in cui bisogna per forza manifestare un certo stato d’animo e quando una situazione è ‘obbligata’ non è mai molto piacevole…
Valeria: Esatto l’estate ha tutta una sua formalità non scritta di divertimento forzato, io non mi ci trovo per niente e neanche Giorgio.
Giorgio: Sì poi si suda tantissimo d’estate. Io la amo dalle cinque e mezzo in poi che è l’ora in cui vado al mare. Tutte le ore prima sono faticose. Poi arrivano le hit estive, tutta una serie di cliché che per me sono raccapriccianti. La canzone è nata proprio per esorcizzare uno stato d’animo che ci accumunava tantissimo e diventare più leggeri insieme nella riscoperta della scrittura. Tutti e due eravamo in un momento di stasi discografica e iniziare a condividere questa cosa è stata una bellissima forma di rinascita per entrambi proprio dal punto di vista musicale. Lavorare insieme è stato anche una specie di “specchio” che ci ha fatto capire dove volevamo stare e cosa ci veniva bene fare in quel momento.
Valeria: Per me è stato anche un modo per mettermi in gioco perché sono stata decisamente fuori dalla mia comfort zone. E’ stato molto buffo perché io ho mandato le prime strofe a Giorgio che conservavano un po’ del mio mondo malinconico. Lui ha detto: io faccio il ritornello! E così è nata la frase “Poi ci si lascia sempre andare”, solo poche parole che hanno ribaltato tutta la canzone! (ride).
Giorgio: C’è un incontro tra un’anima più pop che sarei io e un’anima più classica e ricercata, forse barocca sia nella musica che nei testi che è Valeria.
Dove potremo venire a sentirvi suonare questa estate?
Giorgio: Saremo il 26 luglio al Surfer Joe a Livorno, poi dall’autunno porteremo in giro l’Ep nei club. Speriamo di girare parecchio!
Il brano è stato registrato, mixato e prodotto da Giorgio Mannucci nel “Via Santo Stefano Studio” a Livorno, dove insieme a Valeria Caliandro ha inciso voci, chitarre, pianoforti, bassi elettrici, synth e percussioni. Si avvale della collaborazione della violoncellista Francesca Del Seppia e di Alessio Carnemolla (mastering).
Il progetto musicale avrà anche una parte “fotografica” ispirata all’universo immaginifico di Wes Anderson realizzata dalle fotografe Paola Ressa e Martina Melchionno del Toast Studio.