Ha 25 anni e viene da Roccastrada in Maremma tra Siena e Grosseto, si chiama Lorenzo Cantini ma quando suona è “Gaube”. Nonostante la sua giovane età è arrivato secondo al Rock Contest del 2020, la “Computer Age Edition” prima edizione che si è svolta tutta online a causa del Covid-19.
Sul finale del 2021 è uscito “Motore” il suo primo singolo uscito per Santeria Records con distribuzione Audioglobe/The Orchard.
Il brano affonda le radici nei suoni progressive-rock e psych, con richiami alla sperimentazione internazionale degli Area, alla modernità rock degli ultimi Verdena o al cantautorato di Fabrizio De Andrè, senza tralasciare i grandi nomi del progressive rock britannico come Genesis del periodo ‘Foxtrot’ e Pink Floyd.
Il progetto di Gaube che si svelerà piano piano nel 2022 con gli altri pezzi del disco è uno sguardo critico sulla contemporaneità per suggestioni ed immagini attraverso i testi, sostenuti da sonorità oniriche.
Ecco la nostra intervista a Gaube
Com’è nata la tua passione per la musica?
Quando ero piccolo mio padre suonava, ho sempre ascoltato i cantautori italiani. Io ho cominciato fin da piccolo a fare musica, anche prima delle elementari. Poi ho iniziato a suonare la chitarra e piano piano sono venuti i miei primi progetti. Amo il progressive rock, ascolto gruppi come Genesis, gli Area, Pink Floyd di Syd Barret. Ascolto molto anche De Andrè, De Gregori, Rino Gaetano, Paolo Conte.
So che stai lavorando ai pezzi del tuo primo disco, come sta andando?
Ho finito per adesso tre pezzi, Motore è già uscito e breve ne uscirà un altro. Il disco in realtà non è strettamente legato a queste canzoni. La mia è semplicemente urgenza artistica, scrivo i pezzi perchè ho delle cose da dire sulla società, c’è molta politica. Non sono un feticista del disco, però a me piace molto legare tra loro le canzoni quindi sto realizzando un concept album, anche se non sono un nostalgico. Scelgo un tema e ci faccio dei pezzi, ma è una cosa molto spontanea.
Questo disco che è in arrivo come lo potresti definire?
Ho un approccio progressive perchè l’ho ascoltato tantissimo sin da quando ho 16 anni, ama anche il cantautorato per me è importante e la scrittura dei pezzi. Non me ne frega niente di fare il ritornello, la strofa, la forma della canzone classica insomma. Poi non saprei in questo disco c’è anche molta elettronica, è in fase di produzione e arrangiamento, devo capire bene anchio cosa uscirà.
In “Motore” tu dici che ogni uomo ha la sua motivazione come ogni macchina ha il motore. Cosa vuol dire per te la parola “motivazione”?
Il senso di quella frase, posto che per me è difficile spiegare un testo, è che ogni cosa viene fatta banalmente per una motivazione che uno ne sia conscio o meno. Il pezzo si riferisce al dualismo che nella nostra società è molto presente tra bene e male, giusto e sbagliato. Volevo deostruire questa cosa.
In Italia c’è una forte polarizzazione tra cantautorato da una parte e trap e hip-hop dall’altra. Mis sembra che i tuoi gusti musicali siano orientati al passato, tu come ti collochi in questo grande mare della discografia?
Facendo musica mi sono sempre guardato intorno. Il 99% delle cose che vengono fatte oggi rispecchia molto la società, non nego che a me nella maggior parte delle volte tutto questo non piace, ma non perchè sono nostalgico, perchè è pregna di individualismo. Nella musica di oggi c’è poca sostanza, e poca critica. Il cantautore secondo me deve fare critica, l’arte deve avere un impatto sulla società e oggi giorno secondo me sono davvero in pochissimi a farlo, in Italia perlomeno. Il mondo della trap non fa parte di me quindi non lo giudico, a me interessano i testi e un certo tipo di ricerca, spesso non lo trovo nella musica contemporanea e sono obbligato a guardare al passato.