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Made in Toscana /I dati

L’economia toscana rallenta dopo la ripresa post-Covid: il calo dell’export pesa sulle imprese, l’inflazione sulle famiglie

Presentato il rapporto 2023 della Banca d’Italia: la crisi geopolitica internazionale ha colpito le esportazioni, soprattutto per la moda, mentre l’occupazione si mantiene elevata ma l’aumento dei prezzi ha eroso il potere d’acquisto

Nel 2023 l’economia toscana ha mostrato un netto rallentamento dopo la forte ripresa vissuta dopo la pandemia, dovuto soprattutto all’incertezza geopolitica internazionale che ha rallentato l’export e all’inflazione elevata, che ha messo in difficoltà le famiglie e quindi bloccato anche la domanda interna.

È questa la sintesi del rapporto della Banca d’Italia sull’economia della Toscana per lo scorso anno, che ha messo in luce come anche la drammatica alluvione dello scorso novembre abbia impattato sui territori colpiti e soprattutto sul settore della moda, visto che molte aziende hanno subito danni.

L’aumento del PIL toscano toscano nel 2023 è stato appena dello 0,6%, inferiore quindi alla media italiana dello 0,9%, una piccola crescita che è servita a completare il recupero dei livelli di attività persi nella crisi pandemica.

Moda e PMI in difficoltà, meglio le multinazionali

La debolezza ciclica ha accomunato i principali settori produttivi. Le imprese manifatturiere hanno registrato una flessione della produzione e delle vendite, che si deve soprattutto alle piccole e medie aziende e al comparto della moda. È andata meglio per le grandi imprese, grazie anche alla presenza di multinazionali, maggiormente aperte al commercio estero, più produttive e più innovative.
L’incertezza geopolitica internazionale, acuita con la crisi in Medio Oriente, ha frenato le esportazioni, che sono lievemente diminuite in termini reali, con cali significativi nella moda.

Dopo il consistente recupero post-pandemico, l’edilizia ha registrato un rallentamento nel settore privato, dovuto anche alla fine delle agevolazioni fiscali, mentre le opere pubbliche vanno meglio grazie ai fondi del Pnrr.
Anche il terziario frena per colpa della debolezza dei consumi anche se nel turismo le presenze sono cresciute, grazie alla componente straniera.
Malgrado il tasso di natalità delle imprese regionali sia ulteriormente calato, mantenendosi sotto alla media nazionale, sono molte le imprese toscane che stanno investendo nell’efficientamento energetico e nelle tecnologie digitali.

L’occupazione si mantiene elevata, l’erosione erode il reddito delle famiglie

Nel 2023 l’occupazione in Toscana è cresciuta anche se moderatamente e il tasso di occupazione si è mantenuto elevato. L’incremento occupazionale si è concentrato nella prima parte dell’anno, quasi tutto nel settore dei servizi e principalmente con contratti a tempo indeterminato.

Gli stipendi in Toscana sono in linea con la media nazionale, purtroppo sono aumentati notevolmente meno rispetto alla crescita dei prezzi prezzi.

Il reddito delle famiglie toscane quindi si è lievemente ridotto in termini reali: il beneficio dovuto alle condizioni favorevoli nel mercato del lavoro è stato compensato dall’erosione del potere d’acquisto causato dall’inflazione. Nonostante la decelerazione dei prezzi registrata nel corso dell’anno, i consumi quindi hanno progressivamente frenato.

In questo contesto di rallentamento congiunturale, l’indebitamento delle famiglie toscane ha fortemente decelerato, soprattutto perché le nuove erogazioni di mutui sono calate significativamente, frenate principalmente dal rialzo dei tassi di interesse.

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