Oltre trecento sono i brand presenti per la quarantunesima edizione di “OroArezzo” che si svolge fino al 10 maggio in presenza dopo le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria e dal Covid.
Arezzo torna così ad essere la vetrina della produzione orafa d’eccellenza italiana ed internazionale.
“Il fatto che Arezzo capitale dell’oro riesca a ripartire con un panorama di operatori che arriva da 60 Paesi del mondo dimostra come Arezzo eserciti un ruolo guida nel settore. In questo palazzo espositivo abbiamo il cuore e lo sentiamo come qualcosa che esiste grazie alla Regione Toscana, oggi ne vediamo il suo rilancio, la sua capacità di rimettere a posto i conti ma anche quella di proiezione in un settore che illumina tutta la Toscana”. Ha dichiarato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani nel corso dell’inaugurazione di ‘OroArezzo’.
Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli: “Finalmente si torna in presenza, il comparto è sano e dunque viva OroArezzo e le prospettive che potranno aprirsi, anche grazie a questa fiera, per il futuro”.
Nella fiera toscana sono esposti gioielli finiti, ma anche semilavorati ed elementi che li compongono, dalle chiusure alle montature alle pietre. Spazio anche all’argenteria.
Nei quattro padiglioni di fiera ci sono aree dedicate al pronto vendita, ma anche stand dedicati alla tecnologia applicata al settore.
Torna, nella quattro giorni, anche lo storico concorso “Premiere” che premia la migliore manifatture orafa italiana per design ed abilità produttive e creative.
Ha visitato la manifestazione anche l’assessore all’economia e al turismo della Toscana, Leonardo Marras.
“Celebriamo il ritorno in presenza di un altro grande appuntamento fieristico della Toscana – ha commentato -. Oro Arezzo è, ormai da anni, un punto di riferimento internazionale per il settore ed è davvero importante che ci si ritrovi adesso, per condividere le esperienze dei mesi difficilissimi passati e confrontarsi su come affrontare al meglio quelli che ci aspettano, ugualmente complessi e pieni di incertezze”.
“Il comparto dell’oro, ed in generale dei metalli preziosi, – ha aggiunto Marras – rappresenta per l’economia della Toscana uno dei settori più rilevanti. I numeri dell’export nel 2021 tracciano un quadro positivo: i gioielli made in Tuscany sono amati nel mondo e mercati come gli Emirati Arabi, abbiamo avuto modo di constatarlo personalmente nel viaggio ad Expo Dubai, hanno grande interesse e trainano questo trend di ripresa “.
“La crisi delle materie prime che stiamo attraversando – ha concluso – si ripercuoterà anche sulla produzione di gioielli, ma questo ha dimostrato di essere un settore dinamico e saprà gestire al meglio eventuali criticità”.
Oro: un settore che vale 8,1 miliardi e registra una crescita del 13,2% sul 2019
“L’export dell’Italia è ripartito, e così quello del settore della gioielleria che ha registrato nel 2021 una crescita del 13,2% sul 2019” ma “alle nuove sfide dei mercati internazionali post-Covid si aggiunge, tuttavia, uno scenario internazionale dominato da drammatiche complessità umane e geopolitiche. In questo contesto, fondamentale diventa il gioco di squadra, che è quello che stanno facendo il Maeci e tutti gli attori del sistema”. Lo ha affermato Maria Maddalena del Grosso, dirigente beni consumo di Ice Agenzia all’apertura di OroArezzo, la fiera di settore più importante in Italia.
L’export del settore orafo italiano vale 8,1 miliardi euro annui su 8,8 mld di fatturato totale delle aziende di settore del Paese.
“Noi di Ice facciamo la nostra parte attraverso 19 nuove azioni, nel quadro del Patto per l’Export, nei campi del digitale, dell’e-commerce, della formazione, della protezione del made in Italy – ha anche detto Maria Maddalena del Grosso -. E, nello specifico di OroArezzo, supportiamo la manifestazione con un incoming di 130 buyer provenienti da Europa, America del Sud, Nord Africa, Medio Oriente, Asia. Offrire e promuovere prodotti di eccellenza è l’unica soluzione che funziona in tutti gli scenari, anche quelli più difficili. Le imprenditrici e gli imprenditori italiani hanno in questo un grande punto di forza perché fanno grandi prodotti”.
“OroArezzo è riferimento importante nel panorama internazionale” e “conferma da oltre 40 anni la centralità di Arezzo e dell’Italia per gli operatori e i buyer del settore”, ha inoltre sottolineato Massimo Guasconi, presidente della Camera di Commercio Arezzo-Siena ricordando che “sono 7.479 le imprese italiane attive (1.185 solo quelle aretine) con 28.445 addetti diretti e un valore dell’export nel 2021 pari a oltre 8 miliardi di euro (due miliardi e 600 milioni dei quali sono ascrivibili al distretto orafo aretino). Numeri che evidenziano l’importanza di un settore ormai inserito nel sistema fashion del Made in Italy”. Per Luca Parrini, presidente nazionale Confartigianato Orafi e Argentieri, “una manifestazione come OroArezzo è una dimostrazione di grande vitalità di tutte le realtà presenti, pronte a vivere al meglio queste giornate di business e di incontro con il mercato”.