Le maglie con cui Gino Bartali ha vinto il Tour de France nel 1938 e 1948 e quella con cui si è laureato campione d’Italia nel 1952 sono state restaurate ed esposte nella cappella di Santa Teresa del Gesù Bambino all’interno della Chiesa di Santa Petronilla a Siena.
Dietro alla storia di queste maglie e il loro arrivo nella città del Palio c’è prima di tutto una grande amicizia, quella tra il campione fiorentino Bartali e Don Bruno Franci, sacerdote senese. Gino Bartali era infatti profondamente credente, dall’altra Don Franci era un grande amante dello sport e si rivelerà un importante punto di riferimento per il campione. I due si erano conosciuti in occasione della festa dell’Assunta del 1935 a Vallombrosa e da quel giorno l’uno è stato il punto di riferimento dell’altro. Il sacerdote nel ’37 arrivo a Marsiglia per supportare Bartali dopo la caduta nel corso della tappa Grénoble-Briançon della grande boucle, e nel settembre 1938 Bartali gli donò una maglia gialla delle undici indossate nel suo primo trionfo. Quando poteva poi Bartali andava a Siena a trovare l’amico, lo fece anche nel 1948 poco prima di partire per Parigi alla volta del Tour de France, promettendogli la maglia in caso di vittoria. La terza maglia, quella tricolore di campione d’Italia 1952, fu donata a Don Franci nel marzo 1953.
Tutte le maglie sono state attentamente conservate da Don Bruno Franci che le ha poi donate alla chiesa di Santa Petronilla a Siena, di cui è stato parroco.
Ora le maglie sono di nuovo accessibili al grande pubblico dopo un attento restauro promosso dal Comitato di appassionati di sport e di storia senese, guidato da Don Dino Arciero insieme all’Arcidiocesi di Siena. Il progetto è stato sostenuto e realizzato da Opera Laboratori giusto in tempo per restituire le maglie agli appassionati di ciclismo all’indomani della Strade Bianche, la gara ciclistica su strade bianche, che nell’edizione 2023 avrà oltre 6500 partecipanti.