Le mamme ospitate nelle strutture di accoglienza dell’Istituto degli Innocenti di Firenze diventano stiliste e presentano in passerella i lavori realizzati nel laboratorio di sartoria. Un’attività nata per aiutare le donne con bambini in difficoltà a ricostruirsi una vita e che oggi diventa qualcosa di più, da condividere con la città.
Ecco dunque una passerella ispirata ai capolavori del maestro del cinema, Federico Fellini: La dolce vita e Le notti di Cabiria, La strada e Satyricon, Lo Sceicco bianco e Amarcord, Il Bidone, I Clown e Il Casanova. Tra le arcate progettate dal Brunelleschi in piazza Santissima Annunziata si sono incontrati i personaggi felliniani da Anita Ekberg, con il suo vestito ecclesiastico nero durante la visita al Vaticano a Gelsomina con il suo trucco da Pagliaccio, da Cabiria con le sue vesti appariscenti a Fortunata con il suo abito a tunica lungo, voluminoso e trasparente.
L’evento “ProFili felliniani – RiCucire un sogno” – che si è svolto la sera di mercoledì 30 giugno – è stata l’occasione per presentare il lavoro del progetto Ricucire del laboratorio Pro-fili, con la collaborazione della Fondazione Foemina. Ad accompagnare la sfilata l’esibizione dell’Ensemble del Conservatorio Luigi Cherubini, diretto dal Maestro Grazia Rossi, con musiche in omaggio a Nino Rota.
“Il nostro laboratorio Pro-Fili è nato con l’obiettivo di facilitare il benessere e l’autonomia sociale e relazionale delle madri con bambini accolte nelle case accoglienza dell’Istituto degli Innocenti, Casa Madri, Casa Rondini e Nuova Casa Rondini. Nel laboratorio ha preso forma nel 2019 il progetto di sartoria ‘Ricucire’ realizzato in collaborazione con Fondazione Foemina, Associazione OMA e Fondazione CR Firenze, che, grazie a una sarta professionista, offre alle madri ospitate nelle nostre strutture, che intendono iniziare un percorso professionale di ridefinizione personale e sociale, la possibilità di approcciarsi ad un vero corso di sartoria creativa”, ha spiegato a presidente dell’Istituto degli Innocenti Maria Grazia Giuffrida.
Il 30 giugno 1875 l’Istituto degli Innocenti avvia un nuovo sistema di accoglienza per gli orfani
La data è di quelle cara all’Istituto degli Innocenti, la chiusura della finestra ferrata che nel 1875 aprì le porte a un nuovo sistema di accoglienza dei bambini senza famiglia. La ricorrenza è da qualche anno l’occasione per una cena di raccolta fondi (quest’anno devoluti in parte alla Fondazione Foemina) e per la consegna de “Il Nocentino”, un riconoscimento che va a persone, aziende e associazioni che hanno dimostrato la loro vicinanza all’Istituto.
A riceverlo quest’anno sono stati Simone Martini, delegato toscano di ANT, Luigi Salvadori presidente della Fondazione CR Firenze e Mauro Marchionni, presidente onorario della Fondazione Foemina. Consegnata anche una targa in ricordo del professor Gianfranco Scarselli, co-fondatore e presidente della Fondazione Foemina.