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Le aziende Bartolini srl, Lyria e Macoev premiate a Prato con lo “Stefanino d’oro”

Il Premio Santo Stefano è un riconoscimento che la città di Prato conferisce a quelle realtà industriali del proprio distretto, capaci di affermarsi in modo etico e nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori

Premio Santo Stefano 2025

Il 1° febbraio nell’Auditorium della Camera di Commercio di Prato tre aziende riceveranno il Premio Santo Stefano, il riconoscimento che la città conferisce a quelle realtà industriali capaci di affermarsi in modo etico e nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori.

Il Premio Santo Stefano quest’anno è andato a Bartolini srl, Lyria e Macoev, due aziende del comparto tessile e una impegnata nel settore delle nuove tecnologie.

Il Premio Santo Stefano è nato quindici anni fa, su intuizione di Giovanni Masi, conosciuto in città come il cenciaiolo di Vergaio, promotore di tantissime iniziative, e del vescovo di allora, monsignor Gastone Simoni, per rendere omaggio e valorizzare le tantissime aziende pratesi di successo e di farlo in un momento nel quale il distretto accusava una difficile crisi economica.

Si tratta di un riconoscimento corale perché a promuoverlo e istituirlo sono Diocesi, Comune, Provincia e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, Camera di Commercio di Pistoia e Prato, Comune di Montemurlo.

In quindici edizioni il Premio, chiamato anche Stefanino d’oro, è andato a 54 aziende del distretto produttivo di Prato. Di queste, 35 sono del comparto tessile, mentre le altre sono impegnate in diversi settori: alimentare, edile, elettronica e hi-tech, cosmetico e meccanico.

“Quest’anno ci sono arrivate ottantanove segnalazioni per candidare ventisette aziende – ha dichiarato Gabriele Bresci, segretario del comitato promotore del Premio –, tutte sono state prese in considerazione e vagliate dal comitato di valutazione, e dopo un lavoro di scrematura sono state le istituzioni cittadine a scegliere i nomi dei vincitori”.

Bresci ha presentato inoltre la novità di questa quindicesima edizione: “non abbiamo voluto chiamare un ospite esterno, negli anni abbiamo avuto studiosi, industriali e ministri, questa volta abbiamo voluto dare voce ai promotori del Premio. Sabato mattina Vescovo, Sindaca e i Presidenti delle istituzioni cittadine non saranno chiamati a fare i soliti saluti istituzionali, ma li coinvolgeremo in un dialogo tra loro, un talk sul tema del lavoro a Prato, parleranno del nostro distretto e del significato dello Stefanino”.

Dalila Mazzi, presidente della Camera di Commercio di Pistoia e Prato, ha ribadito l’importanza del Premio Santo Stefano, perché “valorizza la vera anima di Prato: una città in cui esistono imprese che sono eccellenze, realtà che non sono solo esempi da seguire, ma il motore di quel cambiamento positivo che vogliamo vedere nella nostra città e mostrare al mondo. Lo Stefanino – aggiunge Mazzi – non è solo un riconoscimento del merito imprenditoriale, ma un invito rivolto a tutti noi a costruire insieme un futuro migliore, una Prato migliore, quella capace di innovare senza mai perdere di vista i valori umani, culturali e sociali che da sempre la definiscono”.

“Lo Stefanino d’oro è un momento di consapevolezza – ha osservato l’assessore alla cultura Giuseppe Forastiero – è la necessità di raccontare chi siamo e cosa facciamo. Ovvero un distretto che sa stare sul mercato e che fa un grandissimo lavoro per la sostenibilità ambientale». Squittieri sottolinea come non si voglia fare una mera «autocelebrazione», ma «la narrazione di una realtà che riesce sempre a stupirci per la forza e la capacità di andare avanti”.

 

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