Donne attive nel mercato del lavoro: la Toscana è in linea con le regioni del Centro Nord, al di sopra della media nazionale. Permangono difficoltà sia per il reddito che per l’accesso alle posizioni di potere. Colpa di una diversa distribuzione delle competenze, da una parte, e di una mancata condivisione del lavoro di cura all’interno delle coppie, dall’altra.
Il report consegnato al Consiglio regionale da Irpet, l’Istituto per la programmazione economica della Toscana, su iniziativa e proposta della Commissione regionale per le Pari opportunità, è stato presentato al Teatro della Compagnia in occasione delle celebrazioni per la Festa della donna.
La media europea dei tassi di attività delle donne di età compresa tra i 20 e i 64 anni sfiora, nel 2019, il 73 per cento, mentre quella italiana risulta inferiore di oltre 10 punti. Tutte le regioni italiane, tranne l’Emilia Romagna, la Valle d’Aosta e la provincia autonoma di Bolzano, si collocano al di sotto del dato dell’Europa a 28 paesi, ma in un intervallo molto ampio, che va dal 73 al 41 per cento. La Toscana risulta molto vicina alla media EU, anche se lievemente al di sotto.
Quanto ai divari col genere maschile, tutte le regioni italiane – fatta eccezione per la Valle d’Aosta – si collocano al di sopra della media europea. In Toscana, gli uomini hanno una probabilità di essere occupati del 18 per cento superiore a quella delle donne e tale quota arriva a raddoppiare nelle regioni meridionali. Nelle fasce d’età dai 25 ai 54 anni, la Toscana si avvicina alla media europea più dell’Italia. Permane comunque una distanza di genere evidente.
Senza distinguere per fasce d’età e per titolo di studio, lo scarto tra uomini e donne è per la nostra regione in linea con quello del Centro-Nord e meno lontano dalla media europea. Titolo di studio e classi d’età incidono significativamente sulla propensione ad attivarsi e trovare lavoro, tendendo a diversificare il dato sulle disuguaglianze di genere.
La lotta per le pari opportunità
“Con questa ricerca fatta con il supporto di Irpet, abbiamo voluto raccontare qual è la situazione lavorativa delle donne della Toscana e provare insieme a invertire la rotta, in modo che ci siano più diritti per tutte le donne”, ha spiegato la presidente della Commissione per le pari opportunità, Francesca Basanieri.
I dati più significativi tra quelli raccolti sul divario di genere nella nostra regione costituiranno i punti di riferimento per le iniziative da prendere nell’immediato futuro.
“Il dato importante – ha aggiunto – è che la Toscana è in linea con il dato europeo. Ma il tipo di lavoro definito come segregazione orizzontale, in alcune tipologie di occupazione, come i servizi, il commercio e il turismo, è più marcato. Ed emerge, infine, che il compito di cura dei bambini è ancora completamente demandato alle donne, tanto che molte madri preferiscono l’occupazione part-time o addirittura lasciare il lavoro”.