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Laudemio, un’annata al top per un olio sempre più da esportazione

La sfida della qualità secondo la presidente della Società Consortile Diana Frescobaldi per conquistare nuove fette di mercato

Le olive per l’olio Laudemio

Una ottima annata per la raccolta delle olive per il Laudemio. Produzione in aumento ma con rese più basse rispetto alle previsioni che si attestano intorno all’8-10%. Insomma un bilancio positivo per la quantità e la qualità e uno dei migliori raccolti degli ultimi anni.

“L’andamento climatico ha reso l’annata olearia complessa, caratterizzata da molta pioggia nel periodo dell’impollinazione ed il prolungato caldo durante la fase di maturazione e di nuovo pioggia nella fase conclusiva della maturazione e durante la raccolta – racconta Diana Frescobaldi, presidente della Società Consortile Laudemio -. Tutto questo ha portato ad una produzione abbondante di olive, con livelli di grandissima eccellenza del nuovo extravergine con ottima qualità, gusto equilibrato lievemente piccante e leggermente amaro, con un retrogusto fruttato, ma con una resa molto bassa. Molto è dipeso anche dal periodo della raccolta, è stato strategico dilazionarla”.

Diana Frescobaldi

Il Laudemio è quindi un’eccellenza sempre più apprezzata in Italia dove la quota di mercato si attesta al 28% e nel Nord Europa (27%). Più indietro Asia (16%), Giappone (10%) e altri paesi europei (12%).

Oggi la vera sfida è la qualità. Abbiamo regole di produzione e di commercializzazione molto stringenti al fine di tutelare l’alta qualità e l’identità del Laudemio – afferma Diana Frescobaldi – il nostro obiettivo è far conoscere al consumatore storia, tradizione, genuinità raggiunte con rispetto verso il territorio e l’ambiente. Principi che orientano l’intero processo produttivo, ma vogliamo andare oltre la qualità”.

Il Laudemio, sottolinea Frescobaldi, rappresenta il territorio più vocato dell’olivicoltura toscana e la storia stessa della regione. “In Italia abbiamo 500 diverse cultivar mentre in altri Paesi del Mediterraneo non arrivano a 100. Il patrimonio olivicolo italiano è molto più qualificato per l’identità non ripetibile altrove e il Laudemio rappresenta l’eccellenza di questo patrimonio” puntualizza ancora.

Laudemio, frutto di rigorosi controlli

Un lungo processo di autenticazione del processo produttivo dalla pianta alla bottiglia grazie a rigorosi controlli di tutta la filiera. L’olio extravergine di oliva atto a divenire Laudemio segue questo iter per assicurare l’alta qualità, la tracciabilità e l’identità. Senza dimenticare il forte legame con il territorio d’origine.

Identità e tracciabilità sono tutelati dalla Società Consortile Laudemio che si occupa di promozione e valorizzazione del prodotto e del marchio contraddistinto. Centrale il ruolo giocato dalla bottiglia con il tappo antirabbocco rigorosamente con il marchio Laudemio uguale per tutti produttori.

L’idoneità di ciascuna bottiglia di Laudemio è controllata da un panel riconosciuto dal Governo Italiano, composto da sette degustatori che procede all’assaggio dei campioni forniti dagli ispettori e della Laudemio.

I 21 produttori di olio EVO Laudemio

I produttori dell’olio extravergine di oliva Laudemio sono ventuno, distribuiti tra le province di Firenze, Arezzo e Siena e ciascuno ha una propria etichetta con il marchio Laudemio, mentre il packaging (bottiglia e tappo) sono uguali per tutti.

Si tratta di: Azienda Agricola Casa di Monte, Azienda Agricola Casale Falchini, Azienda Agricola Colognole, Azienda Agricola I Mori, Conte Ferdinando Guicciardini, Fattoria di Grignano, Fattoria di Maiano, Fattoria di Volmiano, Fattoria I Bonsi, Fattoria Lavacchio, Fattoria Le Sorgenti, Fattoria Pasolini dall’Onda, Fattoria Petrolo, Fattoria San Michele a Torri, Frantoio di Santa Tea – Gonnelli 1585, Marchesi Frescobaldi, La Palagina, Marchesi Antinori, Marchesi Gondi – Tenuta Bossi, Tenute Ruffino, Tenuta Cantagallo.

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