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L’arte di Catarsini a Lucca: un’esperienza da toccare

Il laboratorio per ciechi e ipovedenti è un progetto innovativo, unico in Italia per avvicinare al mondo del pittore e scrittore viareggino

Prosegue il progetto “I luoghi di Catarsini”

Un progetto innovativo ma soprattutto nel segno dell’inclusività. A Lucca si è inaugurato il nuovo laboratorio esperienziale per ciechi e ipovedenti. Il progetto è la degna conclusione di un anno di assidua collaborazione tra la Fondazione Alfredo Catarsini 1899 e il Comune di Lucca.

Il laboratorio della Fondazione Catarsini è stato presentato a Palazzo Orsetti: l’unico cammino in Italia, accessibile e inclusivo anche per persone non vedenti e ipovedenti. Si parte quindi dall’itinerario “I luoghi di Catarsini” per apprezzare l’opera e il percorso artistico di questo pittore e scrittore viareggino.

Le opere di Catarsini esposte a Palazzo Orsetti

Esposto in sala anche il lavoro “tattilmente esplorabile” di Veronica Cinquini. La studentessa del Liceo Artistico Statale Stagi di Pietrasanta è risultata finalista del “XXII Premio Catarsini“. Il suo lavoro è ispirato all’opera “Simbolismo Meccanico Composizione” di Alfredo Catarsini, uno dei cinque lavori esposti nel percorso “I luoghi di Catarsini“.

A Palazzo Orsetti si possono ammirare: “Cabina rossa-Riflessismo”, “Composizione-Simbolismo meccanico”, “Marina con capanni”, “Cave di Marmo” e “Nudo nero”. Queste opere, del periodo tra gli anni ‘60 e ‘70 del Novecento, sono esposte dal lunedì al venerdì in concomitanza con l’apertura di Palazzo Orsetti.

Una mostra diffusa nel segno del turismo lento

Questa mostra diffusa all’insegna del turismo lento, è anche in collaborazione con il Touring Club Italiano. Il progetto “Cambiamo il punto di vista!”, ideato dalla Fondazione Catarsini, comprende pure una formazione di riattivazione sensoriale su base motoria per la reinterpretazione delle immagini.

Dopo il momento ufficiale si è passati alla parte pratica con una serie di esercitazioni e visite guidate alle opere esposte. La dimostrazione di come l’arte si possa apprezzare anche attraverso il tatto.

 

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