Il cinema continua a raccontare il gioco del calcio e delle glorie della Fiorentina
Il calcio torna ad essere protagonista sul grande schermo. Lo sport più seguito in Italia e nel mondo è stato raccontato più volte da alcune memorabili pellicole, come il famoso Fuga per la vittoria, di John Huston, Il mio amico Eric, di Ken Loach, Sognando Beckham, di Gurinder Chadha (incentrato sul calcio femminile), senza considerare che il genere documentario sembra aver avuto di recente una vera folgorazione per il calcio. Basti citare i docufilm Il divin codino, su Robert Baggio, di Tiziana Lamartire, El Número Nueve, su Gabriel Omar Batistuta, di Pablo Benedetti e il film in lavorazione di Walter Veltroni, Pabilito, su Paolo Rossi: tutti film, peraltro, che raccontato di grandi campioni che hanno scritto pagine di gloriosa storia della Fiorentina.
“L’anno del terzo scudetto”, lo “Sliding Doors” di Federico Micali dedicato al calcio
Ed è proprio alla Fiorentina che è dedicato il film che il regista fiorentino Federico Micali (L’universale, L’ultima zinagarata, Looking for Negroni, Firenze sotto vetro) inizierà a girare il 16 maggio. Al centro della storia, una sorta di Sliding Doors dedicato all’associazione calcistica gigliata, partendo da una ipotetica domanda: “E se il 16 maggio 1982 per la Fiorentina fosse stato l’anno della vittoria del campionato nazionale?”. L’anno del terzo scudetto è infatti il titolo del mockumentary dedicato all’ultima fatidica giornata di campionato del lontano 1982, quando la Fiorentina mancò per un soffio il suo terzo scudetto (vinto invece dalla Juventus), le cui riprese inizieranno a quarant’anni da quella fatidica data, il 16 maggio di quest’anno.
Correva l’anno 1982…
L’antefatto. Era la fine della stagione calcistica 1982, quando la serie A vedeva battersi in un continuo testa a testa, Fiorentina e Juventus. All’ultima giornata la Fiorentina di Antognoni e De Sisti si trovava appaiata a pari punti con la Juventus allenata da Trapattoni. La Juventus veniva da un decennio glorioso, con sei scudetti vinti in dieci anni. La Fiorentina era diventata di proprietà della famiglia Pontello, che aveva fatto una bella campagna acquisti, che aveva permesso di acquisire Eraldo Pecci, Ciccio Graziani, Pietro Vierchowod, Daniele Massaro e Daniel Bertoni, stelle del calcio che ruotavano intorno alla stella assoluta, Giancarlo Antognoni.
Il 13 dicembre 1981 Fiorentina e Juventus si trovano a pari punti e qualsiasi risultato era un importante passo avanti verso la vittoria. L’ultima giornata, il 16 maggio 1982, Fiorentina e Juventus erano entrambe impegnate in trasferta: la Juve giocava a Catanzaro; la Fiorentina a Cagliari, alla ricerca del punto per la salvezza. Tra suspense, telecronache concitate, colpi di scena, a fine partita era successo ciò che nessuno si aspettava: un cross di Antognoni aveva tagliato l’area di rigore del Cagliari, il portiere era uscito a vuoto e Graziani ne aveva approfittato per insaccare la palla in rete. Una gioia subito smorzata: il goal era stato annullato, tra lo sconcerto generale. E se invece quel goal fosse stato valido? – si domanda il regista del film che sta per iniziare ad essere girato-. Sembra quasi che il regista fiorentino voglia, con il suo film, regalare l’emozione di un terzo scudetto – mancato per un soffio – alla sua squadra del cuore.
Nel film di Federico Micali, anche le telecronache calcistiche di radio e tv
Il film L’anno del terzo scudetto vedrà Pablo Benedetti (011Films), nelle vesti di produttore, insieme a Andrea Mugnaini (Malandrino Film). Il mokumentary sarà composto da interviste ai protagonisti del calcio e da materiali di archivio tv, della trasmissione “90° Minuto” e radio, di “Tutto il Calcio Minuto per Minuto”, oltre alle voci dei giornalisti Enrico Ameri da Catanzaro e Sandro Ciotti da Cagliari, che faranno rivivere quegli emozionanti momenti.
“Negli ultimi 90 minuti le storie documentarie diventeranno mockumentary e “la realtà – spiega Micali – sarà superata da ciò che avrebbe potuto e dovuto essere, per concludersi con la vittoria del terzo scudetto. Tutto quello che una città intera avrebbe voluto vivere che si trasforma nella realtà percepita di un falso documentario, per restare nella memoria. Come un sogno fatto prima di aprire gli occhi”.
“L’anno del terzo scudetto – prosegue – proverà a scacciare i fantasmi di migliaia di Fiorentini fuori dagli armadi del passato, farli incontrare e parlare nel presente e magari ispirare buon auspicio per il futuro. È il racconto della stagione nei suoi 90 minuti finali, tutto quello che una città intera avrebbe voluto vivere. Un ponte tra generazioni, questo vuole essere il film, per chi ha vissuto quel 16 maggio con disperazione, rabbia, rivalsa e ironia, e chi oggi desidera anche solo respirare l’aria delle grandi occasioni, che solo una grande squadra riesce a trasmettere, in un anno di soddisfazioni per i tifosi viola. Ricordando chi e dove eravamo in quel preciso momento: io, per esempio, ero attaccato alla radiolina in campagna dai miei”.