Rinunciare a curarsi e a tenere sotto controllo la propria salute per paura di contrarre il Covid-19 o per povertà. Negli ultimi sei mesi a Firenze infatti c’è stata una forte riduzione degli accessi ai servizi di medicina di base e delle richieste per visite specialistiche, e fra le principali motivazioni ci sono sia quelle di natura economica, sia quelle legate alla paura del contagio.
Il report su povertà e salute della Caritas
È la fotografia scattata dalla Caritas diocesana di Firenze nel suo settimo report “Povertà e salute. Gli impatti dell’emergenza Covid-19”, un’ iniziativa a cura dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse.
Secondo l’indagine della Caritas, emerge una tendenza soprattutto da parte di alcune componenti della popolazione (persone adulte, con occupazioni stabili) a mantenere fermi, anche in tempi di pandemia, i controlli di routine e i follow up annuali, a cui rinunciano invece più facilmente per paura gli anziani. Per quanto riguarda le prestazioni che si tende a procrastinare sono soprattutto quelle oculistiche, dermatologiche, ortopediche e odontoiatriche.
“L’idea generale che emerge dalle testimonianze raccolte – spiega Riccardo Bonechi, direttore Caritas diocesana – è che esiste un volto sommerso dell’emergenza Covid-19 legato alla mancata prevenzione, o alla sospensione di alcuni interventi diagnostici e terapeutici che possono determinare, nel medio lungo periodo, l’insorgenza o l’aggravamento di patologie fisiche o mentali già esistenti”.
“Per il futuro – afferma Bonechi – sarà dunque necessario attivare una progettazione che preveda azioni di tipo informativo, educativo, preventivo, socio-sanitario per tutte le persone che hanno difficoltà ad accedere ai servizi, coinvolgendo scuole, comuni, parrocchie, realtà associative del terzo settore e della rete Caritas, nella logica di un approccio integrato con tutto il mondo dei medici, psicologi, senza dimenticare le isituzioni e la politica”.
Rinunciare alle cure a causa del Covid-19
Dalla ricerca emerge inoltre come le persone con disabilità abbiano particolarmente risentito delle misure restrittive imposte dal virus, a causa della chiusura dei centri diurni e dei servizi domiciliari, mentre per i problemi di
natura psichiatrica e psicologica l’indagine evidenzia un incremento della necessità di supporto della popolazione, ma al contempo una diminuzione delle prese in carico e una sospensione dei percorsi in essere.
Fra le ragioni che impediscono a molti pazienti di portare avanti le spese mediche vi sono l’improvvisa perdita del lavoro o la contrazione del reddito.