Il suo cacciucco ha conquistato papi e presidenti della Repubblica. Memorabile quello che servì a Ciampi al Quirinale, come regalo del Comune di Livorno, per i suoi 85 anni. Giuseppe Mancini, 72 anni, storico titolare della Barcarola, è morto all’ospedale cittadino. Ristoratore molto apprezzato, conosciuto da tutti come “Beppino“, per il suo cacciucco e per la cucina di mare in generale, rappresentava un’eccellenza in città.
Il ristorante e l’omaggio a Mascagni
Suo nonno Dante Brogi, negoziante di vini, nel 1935 rilevò una trattoria nelle vicinanze del porto di Livorno dal nome La Barcarola. Un omaggio al compositore livornese Pietro Mascagni e alla sua opera “Silvano”. Così cominciò l’avventura di questo ristorante nel mondo della cucina labronica. Fin dagli inizi Dante fu affiancato in cucina, come cuoca, dalla moglie Virginia e in sala dalla figlia Palmira. Durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale l’edificio della trattoria fu distrutto: nel 1945 riaprì nella nuova sede, in viale Carducci 39.
Quando servì Wojtyla e Ciampi
Beppino Mancini aveva cominciato a lavorare al ristorante di famiglia fin dal 1974. La sua fama aveva varcato i confini cittadini ben presto: nel 1986 Beppino fu chiamato a servire Papa Giovanni Paolo II in visita a Firenze. Nel 1996, l’allora vescovo di Livorno monsignor Alberto Ablondi volle sempre Beppino a preparare e servire la cena al cardinale Ratzinger, futuro papa Benedetto XVI.
Memorabile il rapporto con l’allora Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi e la moglie Franca, ospiti nel locale di Beppino nel 2001 e nel 2004. Nel 2005 addirittura Beppino andò a Roma al Quirinale per servire il Cacciucco a Ciampi, che festeggiava 85 anni, come regalo di compleanno da parte della città di Livorno. In ricordo del presidente aveva proposto di intitolargli la rotonda dell’Ardenza.
Cordoglio per per la scomparsa di Beppino Mancini, è stato espresso dal sindaco Luca Salvetti e dall’assessore a turismo e commercio Rocco Garufo a nome dell’amministrazione comunale. “Livorno perde una persona che ha rappresentato la cucina labronica ad altissimi livelli, un uomo intelligente e mite, molto legato alla città – ha detto il sindaco -. Il suo sorriso lo ha accompagnato in ogni momento della vita, nel lavoro e nel contatto con gli altri. Sempre stato disponibile al confronto ed accogliente. Il mio ricordo di Beppino Mancini nasce con la mia professione di giornalista e con i numerosi momenti vissuti insieme, per interviste e trasmissioni nel suo locale. Più recentemente, da sindaco, abbiamo lavorato insieme per concretizzare la sua richiesta di intitolare la Rotonda di Ardenza al presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi, con cui Beppino aveva un saldo rapporto di amicizia“.
Nel sottolineare come Beppino Mancini rappresentasse un esponente di spicco della cucina labronica, il sindaco ha voluto ricordare l’apparizione televisiva del ristoratore a dicembre nella trasmissione ‘I soliti ignoti‘ condotta da Amadeus, nel corso della quale aveva reso onore e difeso il cacciucco con 5 c.