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La Toscana sostiene Carrara Capitale dell’arte contemporanea 2026

Il 25 ottobre la delegazione apuana presenterà il proprio dossier di candidatura, che ha come obiettivo fare dell’arte e della cultura motori di sviluppo e di crescita del territorio

White Carrara – Design is back, Carrara, 2024. Ph. Giuseppe D’Aleo (13)

La Regione Toscana sostiene la candidatura di Carrara a Capitale dell’arte contemporanea 2026. La città del marmo è stata inserita dal Ministero della Cultura nella cinquina delle finaliste per il titolo e ha preparato per il 2026 un calendario di eventi lungo un anno con rassegne teatrali, concerti, performance, opere di land art, residenze, installazioni multimediali, podcast, street art, eventi partecipativi, teatro trekking, percorsi di esplorazione urbana, festival e workshop.

Oltre 6 milioni di euro di investimenti in caso di vittoria

Venerdì 25 ottobre la delegazione apuana presenterà il proprio dossier dal titolo “Carrara: da 2mila anni contemporanea” alla giuria di esperti che poi, entro mercoledì 30 ottobre, proporrà al Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, la candidatura ritenuta più idonea.

Oltre Carrara in lizza per il titolo ci sono Pescara, Gallarate, Gibellina e Todi. In caso di vittoria Carrara riceverà da parte del Ministero della Cultura un finanziamento di un milione di euro per la realizzazione delle attività progettate nel dossier per le quali è previsto complessivamente un investimento di oltre 6 milioni di euro. Queste risorse verrebbero, oltre che dallo stesso Ministero, anche da Regione Toscana, Comune di Carrara e sostenitori privati.

La cultura come motore di sviluppo

Fare dell’arte e della cultura motori di sviluppo e di crescita del territorio è l’idea che sta alla base del programma di Carrara 2026, un programma che non prevede solo eventi, ma anche importanti interventi infrastrutturali con il recupero di palazzi e aree dismesse e la creazione di spazi di crescita e di formazione per i giovani.

“Il sostegno della Regione è per noi importantissimo e per questo voglio anzitutto ringraziare il presidente Eugenio Giani e tutta la giunta – spiega la sindaca di Carrara Serena Arrighi – diventare la prima capitale italiana dell’arte contemporanea sarebbe una magnifica occasione non solo per la città di Carrara, ma per tutta la Toscana. Come ho già detto in passato, sono convinta che Carrara sia già una delle tante capitali italiane dell’arte contemporanea, quella che abbiamo ora di fronte è una bella occasione per mettere a sistema le sue grandi potenzialità e con esse quelle di tutto il nostro territorio”.

“Questa candidatura è ciò che per Carrara può fare la differenza, ciò che può renderla contemporanea per 2mila anni ancora – aggiunge l’assessora alla cultura del Comune di Carrara Gea Dazziuna sfida questa che si può perseguire solo motivando in primis i cittadini, suoi e di tutta la Toscana, a farsi risorsa per una nuova politica culturale, attraverso il coinvolgimento e la partecipazione, e favorendo un approccio emotivo al cambiamento percepito come possibile: la rinascita di Carrara come palcoscenico d’ispirazione per la dimensione artistica contemporanea”.

Il programma di “Carrara: da 2mila anni contemporanea”

La città apuana ha presentato un dossier di 60 pagine dal titolo “Carrara: da 2mila arte contemporanea” redatto con il coinvolgimento di numerose realtà del territorio, sia pubbliche che private, il supporto tecnico della Fondazione Fitzcarraldo di Torino e un board curatoriale composto da Cinzia Compalati, Maura Crudeli, Pasquale Direse, Federico Giannini ed Emanuele Guidi.

Il programma di Carrara Capitale dell’arte contemporanea 2026 è stato costruito sviluppando cinque aree tematiche: “Da 2mila anni contemporanea”, le cui proposte valorizzano la lunga storia di Carrara come luogo di residenze artistiche dall’Impero romano a oggi; “Cave di talenti”, eventi che vogliono favorire la conservazione dei saperi tra diverse generazioni di artisti, artigiani e imprenditori; “Cantiere culturale contemporaneo”, attraverso cui viene dato un ruolo chiave agli artisti nella co-progettazione della città, del suo arredo e dei suoi spazi pubblici; “Innesti, intersezioni e ibridazioni”, propongono una riflessione sui rapporti tra paesaggio, industria, lavoro ed educazione e “Da 2mila anni libera”, in omaggio alla storia di Carrara come città di dissenso, critica, lotta per i diritti umani e civili e resistenza.

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