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La Toscana punta sulle cooperative di comunità (e sui giovani). Un concorso premia la creatività

Un totem “narrativo”, un concorso rivolto ai giovani delle scuole d’arte e tante idee di sviluppo per l’economia locale, circolare e sostenibile. Un esempio? La cooperativa Filo&Fibra di San Casciano dei Bagni

Un locale della cooperativa Filo&Fibra

Ormai stiamo imparando a conoscere le coopertaive di comunità, che in Toscana sono tante. Una piccola grande rete in costante crescita. Cosa le distingue? L’amore per il proprio territorio e valori che nascono dall’identità e dal concetto di prossimità. Ebbene, l’ultima idea è quella di un totem per far ancor meglio conoscere le cooperative di comunità toscane e i loro prodotti e servizi. Un totem “ecosostenibile”, visto che di economia circolare e sostenibilità si parla: fatto di quello che i territori producono, in modo da identificarli. E dunque legno, ferro e lana ad esempio. Con i giovani chiamati a progettarlo.

Lo sviluppo sostenibile

A Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione Toscana, si è infatti tornati a parlare delle cooperative di comunità, tra le esperienze più originali e significative della passata legislatura, nate per creare nuove occasioni di sviluppo sostenibile in aree oggi marginali e periferiche e offrire anche nuovi servizi ai residenti, il tutto per combatterne lo spopolamento.

“Quando ci riferiamo alle cooperativa di comunità dobbiamo pensare a vere e proprie imprese, sia pur piccole, che nascono sì dall’impegno volontario e dal civismo ma che poi danno origine a occasioni di lavoro concrete” sottolinea l’assessore all’economia della Toscana, Leonardo Marras. Ne sono state finanziate quarantaquattro: costruire una rete è stato il passo successivo e progetti come quello del totem hanno lo scopo di consolidare le esperienze avviate e creare ulteriori spazi, magari anche con nuove iniziative di mercato”.

La presentazione del concorso a Palazzo Strozzi Sacrati

Le cooperative di comunità toscane sono state finanziate dalla Regione, dal 2018, con poco meno di due milioni di euro, serviti appunto a far partire una quarantina di progetti di altrettante realtà: non associazioni, ma imprese che dovevano in futuro reggersi sulle proprie gambe. E a dicembre di un anno fa, nel 2020, sono arrivati altri 800 mila euro di fondi europei Fesr-Fse per dieci progetti di rete. Per giocare ancora più di squadra.

Il totem

Uno di questi è il totem a cui ha pensato la cooperativa Filo&Fibra di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, che servirà a raccontare i prodotti, i territori e i servizi di tutte le altre cooperative di comunità che hanno aderito alla rete (quindici in tutto). Far vivere i fili, riannodati, di piccole economie locali intessute sulla sostenibilità vuol dire infatti anche promuoverne le esperienze: creare insomma vetrine e investire sulla pubblicità.

Sarà un totem fisico, alto quanto una persona o poco meno, “tradizionale” nella sua artigianalità, moderno per la presenza di un touchscreeen multimediale. Ma in futuro è prevista anche una versione tutta on-line.

“Con la cooperativa di comunità le persone si sono messe insieme per creare qualcosa che potesse diventare produttivo”

Il concorso

A progettarlo, ulteriore valore aggiunto, saranno inoltre i giovani. Il concorso che è stato bandito (c’è tempo fino al 10 gennaio 2022 per farsi avanti) è rivolto infatti agli studenti di quinta superiore di licei e istituti d’arte e alla ragazze e ragazzi che frequentano l’indirizzo design delle università toscane, Isia ed Accademia di belle arti, pubbliche e private. Servirà a sensibilizzarli su temi come il rispetto dell’ambiente e l’economia circolare.

“Non si tratta di una scelta casuale” spiega la presidente di Filo&Fibra, Gloria Lucchesi. “Abbiamo voluto far studiare il totem ai ragazzi perché entrino in connessione con queste cooperative e per dare loro un’opportunità in più, come quella di conoscere artigiani di una volta. I cinque finalisti saranno anche ospiti per una settimana della cooperativa”.

Aiutare la comunità

“Con la cooperativa di comunità per la prima volta le persone si sono messe insieme per creare qualcosa che potesse diventare produttivo” evidenzia Agnese Carletti, giovane sindaca di San Casciano dei Bagni. Un risultato non di poco conto, con effetti già misurabili. “Da noi la cooperativa gestisce tra le altre cose tante piccole attività prima affidate al volontariato e che oggi costituiscono invece un indotto lavorativo. Lavorare in rete, con altre cooperative, potrà ulteriormente amplificare le ricadute”.

Cassetta di cottura della cooperativa Filo&Fibra

Filo&Fibra è stata di aiuto anche durante l’emergenza sanitaria, producendo mascherine quando non ce n’erano ancora di disponibili a sufficienza. “E se la pandemia un effetto positivo l’ha avuto – commenta ancora la sindaca – è stato quello di accendere i riflettori su territori, come i nostri, fatti di grandi spazi e distanziamento naturali. Una riscoperta di cui ha beneficiato l ‘attività turistica”.

La commissione

Quella delle cooperative di comunità è quini una scommessa che va avanti. La commissione che sceglierà il miglior progetto (al vincitore andranno 2 mila euro) è composta dal designer Angelo Minisci, dal caposegreteria dell’assessorato all’economia Vittorio Bugli, dal presidente della cooperativa di comunità AlterEco e presidente di Legambiente Lunigiana Sostenibile Matteo Tollini, dai designer Edoardo Malagigi e Sabrina Sguanci.

Il progetto coinvolge le cooperative AlterEco di Casola in Lunigiana, di Castell’Azzara in provincia di Grosseto, il Centro Compitese di Capannori a Lucca, CetonAccoglie, Levigliani a Stazzema nell’alta Versilia, Montagna Cortonese Monte Ginezzo a Cortona in provincia di Arezzo, il Parco Vivo di Vivo D’Orcia, Castiglione D’orcia a Siena, San Giovanni delle Contee a Sorano nel grossetano, Sigeric Filattiera a Massa-Carrara, Vivi Petroio a Trequanda in provincia di Siena, Pro Contignano a Radicofani ancora a Siena, il Teatro Povero di Monticchiello a Pienza, Il borgo di Montelaterone ad Arcidosso in provincia di Grosseto, Valli di Ziri a Zeri a Massa Carrara.

Filo&Fibra è molto di più

Capofila è la cooperativa Filo&Fibra, che ha molte altre idee. Una di questa è una linea comune di prodotti tessili con il logo delle cooperative ma personalizzabili, strumento anche questo di marketing e parimenti esempio di economia circolare. Un progetto che non poteva mancare in una cooperativa femminile come quella di San Casciano dei Bagni, costituita da persone di più età accomunate tutte dalla passione per l’arte del cucire e della lavorazione della lana (quella degli ovini della Val d’Orcia): specializzata in servizi di sartoria artigianale, nel segno naturalmente della sostenibilità e dell’economia circolare, in un borgo già noto per le acqua calde ai tempi dei Romani, lungo la via Cassia e non distante dalla Francigena, tanto da essere un centro termale frequentato anche nel Medioevo.

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