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La Toscana diffusa ora è legge, più strumenti per rilanciare borghi e aree interne. Giani: “Modello nazionale”

Il consiglio regionale approva la cornice normativa che regola e garantisce sostegno attraverso fondi regionali, nazionali e europei. Con l’emendamento del presidente della Regione si stanziano 2,3 milioni di euro per i primi tre bandi

Valorizzare la Toscana diffusa – quella dei borghi, delle aree interne e rurali: i due terzi dei 273 comuni toscani –  è ora un obiettivo messo nero su bianco da una legge regionale. L’assemblea legislativa ha così definitivamente approvato una cornice normativa che riorganizza gli interventi in atto e garantisce nuovi strumenti a disposizione della Regione con i fondi europei, nazionali e regionali.

“Un modello nazionale”, è il commento del presidente Eugenio Giani dopo l’approvazione dell’Aula. Una legge “molto operativa – continua – ventotto articoli dedicati a supportare e valorizzare, contrastando lo spopolamento, i due terzi dei Comuni della Toscana che non sono la grande città né sono inseriti in conurbazioni urbane, ma vivono una loro dimensione di presidio, spesso accompagnata dalla storia che rende questi borghi bellissimi, o case sparse non considerate come dovrebbero dal punto di vista dei servizi essenziali”.

Approvati i primi tre bandi

La legge-cornice andrà via via sostanziata e finanziata con con i singoli bandi che fanno riferimento ai singoli articoli. Con l’emendamento approvato dall’Aula proposto dal presidente Giani si finanziano i primi tre con uno stanziamento di 2,3 milioni di euro:  uno per le famiglie che vogliono acquistare casa, l’altro è in conto affitti e uno in conto commercio. “Ma alla fine dell’anno saranno molte più risorse perché avendo a riferimento la legge apriremo nuovi bandi”, precisa il presidente. “La Regione ha la possibilità di mettere risorse proprie, ma anche di fare leva sulle leggi e sulle risorse che arrivano da fondi europei che fanno riferimento ai principi di uguaglianza”.

Nel dettaglio si parla di 750 mila euro per sostenere le locazioni residenziali; 750 per sostenere gli acquisti residenziali in territori montani, 500mila euro da destinare al mantenimento degli esercizi di vicinato presenti in centri non capoluogo dei territori della Toscana Diffusa; infine 300mila euro per il sostegno ai processi di sviluppo economico a sostegno dello sviluppo economico (sostegno pubblico alle imprese) in particolare per la valorizzazione delle produzioni agroalimentari.

Il fino sociale è chiaro: “Vogliamo invertire la tendenza – spiega quindi Giani – dobbiamo mettere risorse e valorizzare tutto quello che possa stimolare le famiglie a stare nei borghi e nelle aree più diffuse che necessitano di un supplemento di impegno da parte della Regione: da un punto di vista sociale, abitativo, di trasporti, connettività on line, rigenerazione urbana, utilizzazione spazi per attività commerciali. Del resto si tratta di territori che danno il loro contributo alla Toscana, perché sa siamo una delle regioni più attrattive al mondo è anche perché i bellissimi paesaggi, gli scenari e l’umanità di chi vive in Toscana sono cosa risaputa e che la regione deve valorizzare”.

 

 

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