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La rivoluzione ecologica e digitale: parola alle aziende toscane

Start up innovative e realtà consolidate, tutte che puntano su innovazione e ricerca. Le protagoniste dell’ultima edizione di Earth Technology Expo raccontano i loro progetti e le prospettive

Startup innovazione tecnologia

Si guarda avanti, al prossimo futuro che parla di digitalizzazione e di transizione ecologica. Che vuole un’economia sostenibile e più umana, meno materiali e più software. Una corsa all’innovazione che tocca trasversalmente tutti i settori, necessaria per restare competitivi. Il mondo produttivo toscano, oltre alla rete di piccole e medie imprese e alla presenza di un numero discreto di grandi aziende e multinazionali,  vanta anche un vivaio di nuove realtà – start up innovative – che si stanno affermando in campi diversi, dall’aerospazioale all’energia. La Regione Toscana nella prossima programmazione economica ha messo sul tavolo ben 500 milioni di euro per ricerca e sviluppo: “Vogliamo spingere investimenti e innovazione, in modo particolare per le imprese nuove, le stratup innovative, linfa dinamica per il sistema produttivo”, ha detto l’assessore regionale all’Economia Leonardo Marras.

Tra Por (programma operativo regionale) e Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza), la volontà è di “spingere la Toscana verso le grandi transizioni”, ha ribadito Marras. E questo stanno facendo le aziende toscane che si sono incontrate nella scorsa edizione dell’Earth Technology Expo di Firenze.

L’Aerospaziale si ripensa in ottica green e non solo

Il settore è di per sé innovativo e il passo ulteriore che porta alla transizione green passa necessariamente dal ripensamento dei processi interni e dei prodotti, come fa la Saitec, azienda fiorentina. Oppure l’utilizzo di fonti energetiche alternative negli stabilimenti – pannelli fotovoltaici – come nella Pasquali Microwave System.

Lo stesso sta facendo la Compolab di Livorno, che sta investendo su sistemi fotovoltaici multiassiali che inseguono il sole. Ma non solo, l’impegno è anche su una digitalizzazione più marcata attraverso l’implementazione di simulazioni di sistemi di calcolo.

Energia, il futuro tra idrogeno e geotermia

La transizione energetica è una questione ambientale prioritaria che guarda a un utilizzo di fonti rinnovabili sempre più innovativo e funzionale, per trasferire le buone pratiche nella quotidianità: dai trasporti al riscaldamento domestico. In Toscana ci sono esempi felici di aziende che stanno lavorando perché questo diventi realtà.

Come la Sesta Lab che ha vinto appena vinto un bando europeo da 100 milioni di euro per studiare velivoli che utilizzano idrogeno anziché cherosene. Oppure Innoind che lavorano al rifornimento di idrogeno per veicoli attraverso distributori mobili e trasportabili. La Letomec – la spin off dell’Università di Pisa – è impegnata nella ricerca sull’idrogeno. Punta tutto sull’idrogeno verde l’azienda McPhy, al posto di quello grigio, utilizzato già nelle produzioni di acciaio o ceramica, ad esempio.

Impianti a zero emissioni per la geotermia: è l’obiettivo di Rete geotermica, un cluster di imprese che si occupa di tutta la filiera per una fonte che può essere complementare alle principali, sole e vento, ma per loro natura intermittenti.

Più in generale, poi, ci sono realtà che lavorano per rendere la ricerca e l’innovazione applicabili e fruibili. Come la Renerwave, azienda fiorentina che si occupa di interventi di efficientamento energetico, sia nel pubblico che nel privato, e nelle comunità energetiche toscane. O Toscana innova, società di consulenza della transizione ecologica che supporta istituzioni e imprese tra progetti e bandi.

La sfida della digitalizzazione

Digitalizzare e dematerializzare, per ridurre costi ed essere più competitivi. Una sfida, spessa difficile, ma necessaria. Esistono quindi realtà che lavorano per rendere questo beneficio alla portata di tutti. Come Gate 4.0, il distretto della manifattura avanzata della Toscana che aiuta le aziende nella trasformazione digitale, come con il progetto Tuscany x.0: adottare tecnologie per migliorare il business, con fondi europei e del ministero, attraverso l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale e di sicurezza e con il supporto degli atenei toscani.

C’è poi l’eseprienza di Aperion, la digital company fiorentina nata nel 1995 che accompagna le aziende nello sviluppo digitale. Sua ad esempio la piattaforma cloud  di comunicazione a supporto delle protezione civile per i sistemi di allerta rivolti alla popolazione.

Uno sguardo al futuro

Sangue, medicinali e organi trasportati da un ospedale all’altro attraverso droni. Una rivoluzione per il sistema sanitario, anche in ottica di sostenibilità ambientale: è quanto fa Abzero, la start up innovativa, che utilizza l’intelligenza artificiale e ha sviluppato un’applicazione utilizzabile direttamente dagli operatori.

Guarda oltre anche Apuana sb, la start up innovativa che si occupa di tracciabilità con blockchain anche per imprese artigiane.

Su un altro campo, e sempre di indubbia utilità, è il progetto di Ladurner Equipment che si occupa della produzione e commercializzaizone di veicoli totalmente elettrici per la raccolta rifiuti nei centri urbani.

I video di tutte le aziende sono disponibili qui.

 

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