Attualità/

La Regione Toscana dalla parte delle donne: 800 mila euro per la parità di genere

Il bando, pubblicato nei mesi scorsi, è finanziato attraverso le risorse residue della programmazione del Fondo Sociale Europeo 2014-2020

donne

La Regione Toscana ha deciso di destinare 800mila euro per il rifinanziamento della legge regionale 16/2009 sulla “Cittadinanza di genere”.

Grazie a questo finanziamento nove province toscane e la Città metropolitana di Firenze potranno attuare: progetti nelle scuole per il contrasto degli stereotipi di genere, sostegno alle studentesse che scelgono percorsi universitari relativi alle materie Stem, elaborazione di bilanci di genereinterventi formativi finalizzati a rafforzare le competenze professionali delle donne.

Il bando, pubblicato nei mesi scorsi, è finanziato attraverso le risorse residue della programmazione del Fondo Sociale Europeo 2014-2020.

“Sono molto soddisfatto della progettualità delle province. È segno della sensibilità diffusa su questi temi da parte degli enti locali toscani” ha dichiarato il presidente della Regione Eugenio Giani, che nella conferenza stampa per la presentazione degli esiti del bando ha ricordato come “la giunta ha voluto dare in questo mandato un impulso chiaro sul fronte delle misure a favore della parità tra uomini e donne. Se vogliamo costruire una ripartenza vera e un nuovo modello di sviluppo, dobbiamo lavorare seriamente per piene e reali pari opportunità, che sono condizione imprescindibile di giustizia e uguaglianza”.

“È stata una risposta pronta ed entusiasta – ha commentato l’assessora alle politiche di genere Alessandra Nardini a proposito delle progettualità presentate dalle Province – che premia la scelta di tornare, dopo anni, a rifinanziare una legge regionale importante come la legge 16 sulla Cittadinanza di genere. Un impegno che ci eravamo presi in questa legislatura a cui abbiamo voluto tenere fede, adesso in maniera sperimentale con i residui della vecchia programmazione del Fondo Sociale Europeo, ma con l’intenzione di rendere strutturale questo rifinanziamento grazie alle risorse del nuovo settennato FSE 2021-2027.

Mai come in questo momento c’è necessità di rafforzare le azioni che mettiamo in campo per promuovere una cultura di parità e rispetto, una piena uguaglianza di opportunità e diritti in ogni ambito della vita. Per far questo abbiamo ritenuto strategica la sinergia con le Province, che mantengono la competenza in materia di pari opportunità ma che in questi anni hanno faticato dal punto di vista delle risorse”.

“Grazie ai progetti proposti – ha proseguito l’assessora saranno realizzate varie azioni su tutto il territorio regionale. Ho voluto inserire come “obbligatoria” l’azione rivolta alle scuole perché credo che sia fondamentale coltivare incessantemente quel cambiamento culturale di cui abbiamo bisogno, che passa in primo luogo dalle scuole e dalle giovani generazioni.”

Donna al computer – © Gorodenkoff/Shutterstock

Quattro tipologie di azioni per la parità di genere

1-La prima prevede la definizione di un sistema di gender mainstreaming attraverso l’elaborazione/redazione e pubblicazione di bilancio di genere da parte delle Province e dei Comuni.

2-La seconda percorsi di diffusione della cultura di genere e della destrutturazione dello stereotipo di genere nelle scuole. L’azione è tesa a prevenire e contrastare la discriminazione di genere e la violenza di genere e a promuovere le pari opportunità attraverso percorsi didattico-educativi di diffusione della cultura di genere e di destrutturazione degli stereotipi nelle scuole, destinati a studenti e studentesse e alle rispettive famiglie, corpo docente e personale Amministrativo tecnico e ausiliario (Ata).

3-La terza ha l’obiettivo di rafforzare le competenze professionali delle donne. L’azione è tesa a sostenere percorsi di formazione, riqualificazione professionale e di rafforzamento delle competenze (anche in ambito digitale) per donne inattive/disoccupate/occupate prevedendo voucher formativi.

4-La quarta riguarda il sostegno alla promozione delle materie Stem “Scienze, tecnologia, ingegneria e matematica”. L’azione è tesa a promuovere ed incentivare presso le studentesse lo studio delle materie Stem attraverso l’erogazione di contributi.

L’azione destinata alle scuole e finalizzata a destrutturare gli stereotipi di genere e promuovere la cultura della parità è stata resa obbligatoria proprio a sottolineare la sua valenza strategica. Tutte le Province saranno quindi necessariamente impegnate sul fronte dell’educazione e dell’istruzione.

Tre Province, Livorno, Siena e Grosseto, hanno deciso di concentrare tutto il loro impegno esclusivamente su questa azione; due Province, Città Metropolitana di Firenze e Provincia di Pisa, hanno previsto invece di impegnarsi anche nell’adozione e nella diffusione di bilanci di genere; quattro Province, Arezzo, Prato, Massa Carrara e Pistoia, hanno scelto si impegnarsi nel sostegno alle ragazze che scelgono corsi relativi alle materie S.T.E.M.; infine una Provincia, Lucca, ha previsto azioni tese a rafforzare le competenze professionali delle donne.

 

I più popolari su intoscana