“Liberate Narges Mohammadi“: è questo l’appello de La Toscana delle Donne sottoscritto in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. L’attivista iraniana, premio Nobel per la pace 2023 “per la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e per promuovere i diritti umani e la libertà per tutti”, è uno dei volti principali del movimento “Donna, vita, libertà”. È in carcere dal 2016 e – recentemente – ha iniziato uno sciopero della fame in segno di protesta.
I primi a firmare l’istanza sono stati questa mattina a Palazzo Sacrati Strozzi la Premio Nobel per la pace 2022 Oleksandra Matviichuk, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, la capo di Gabinetto e ideatrice del Festival, Cristina Manetti e con loro Piera Detassis, presidente e direttore artistico dell’Accademia del cinema italiano – Premi David di Donatello, l’attrice e regista Kasia Smutniak e la regista Barbara Cupisti.
Il ruolo della donna nella società
“Ritengo che sia molto bello che nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne – ha detto il presidente Giani – proprio qua, nella sala delle Esposizioni della presidenza della Regione, sia stato sottoscritto da parte del premier Nobel per la pace 2022, l’appello perché il premio Nobel per la pace 2023, in carcere in Iran perché si batte per i diritti delle donne, possa essere liberata. È un appello che faremo firmare a tutti, siamo partiti io e Cristina Manetti, l’ideatrice del festival La Toscana delle donne, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, e chi sta lavorando per ribadire l’importanza del rispetto dei diritti delle donne. Ciò significa farlo non solo nel nostro Paese, così stretto intorno ad un’emozione profonda come l’omicidio di Giulia, ma testimoniarlo in tutto il mondo laddove le donne sono protagoniste nella lotta per la libertà, l’indipendenza e l’emancipazione.
Cristina Manetti ha organizzato trenta eventi in questi dieci giorni, tre di questi si concentrano nella giornata di oggi, ma era il modo giusto per vivere la questione della donna e del suo ruolo nella società, non solo animare quelle che sono bellissime manifestazioni nel giorno contro la violenza alla donna ed il femminicidio, ma testimoniare questa idea: che la donna nel momento in cui ha un ruolo maggiore nell’arte come nello sport, nella cultura come nell’economia, nelle istituzioni come nel sociale, arricchisce il senso di civiltà del paese in cui essa può svolgere questo ruolo”.
L’importanza della parità di genere
“Non sono affatto sorpresa che le donne supportino le donne perché le donne, a prescindere dalla loro provenienza, lottano per la libertà e la democrazia – ha detto la Premio Nobel Oleksandra Matviichuk – Il coraggio non ha sesso. Voglio esprimere la mia solidarietà nei confronti delle donne italiane nella lotta alla loro dignità e sicurezza. Il rapporto che la società ha verso le donne caratterizza la stessa società. L’autocrazia costringe la donna ad avere determinati ruoli nella famiglia e nella società, mentre nei paesi democratici la donna sceglie da sé quali ruoli svolgere nella vita e nella società. Per questo è importante che le donne abbiano gli stessi diritti degli uomini, ed io per questo mi dedico alla lotta per i diritti delle donne”.
Il sostegno delle donne del cinema
Obiettivo condiviso da tutti i presenti – tra cui Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell’Accademia del cinema italiano – Premi David di Donatello, l’attrice e regista Kasia Smutniak e la regista Barbara Cupisti, è quello di utilizzare tutti i mezzi possibili per sensibilizzare contro la violenza di genere.
“Siamo partiti dal palazzo della Regione – ha detto Cristina Manetti – per lanciare un appello per la liberazione di Narges Mohammadi, un modo per unire idealmente tante battaglie che mirano un unico obiettivo, quello di sostenere e combattere per i diritti delle donne. Abbiamo un Premio Nobel per la pace in carcere e, insieme a un altro Premio Nobel per la pace, una donna ucraina di grande coraggio, abbiamo voluto firmare questo appello e con noi volti noti che si stanno impegnando tanto per i diritti umani, donne del cinema italiano come Kasia Smutniak, Piera Detassis, la regista Barbara Cupisti. E’ una mobilitazione delle donne per le donne ma che vuole coinvolgere tutta la società. Simbolicamente l’appello per la liberazione di questa donna così coraggiosa penso sia un messaggio che va oltre il nostro confine e unisce tutte le donne del mondo che lottano per i diritti”.
L’appello
L’appello “Liberate Narges Mohammadi – Contro ogni violenza” presto sarà disponibile in forma cartacea e online perché possa essere firmato da chiunque voglia farlo.
Di seguito il testo integrale:
«LIBERATE SUBITO NARGES MOHAMMADI»
L’APPELLO DELLA TOSCANA DELLE DONNE
La libertà di ogni donna è la libertà di tutte, la violenza verso una di loro colpisce ciascuna ovunque essa si trovi. Nessuna donna deve essere perseguitata, arrestata, imprigionata, uccisa perché difende i diritti della sua persona e delle altre donne.
È con questo spirito che ci uniamo alla mobilitazione internazionale per la liberazione immediata e senza condizioni del Premio Nobel per la pace 2023 Narges Mohammadi, detenuta arbitrariamente, sottoposta a ripetuti maltrattamenti e privata di cure sanitarie solamente per essersi coraggiosamente battuta per i diritti umani.
Questo appello parte dalla Regione Toscana attraverso il progetto “La Toscana delle Donne”, che fin dall’inizio si è schierato senza esitazioni al fianco delle donne iraniane.
Tutto questo si ricollega idealmente alla battaglia in Italia contro la violenza di genere e ne rafforza consapevolezza e mobilitazione.
Intendiamo animare le piazze, le strade, i luoghi pubblici fino all’avvenuta liberazione di Narges.
Dalla Toscana – primo Stato al mondo a cancellare la pena di morte e da sempre in prima linea nella promozione dei diritti – affermiamo con forza l’idea di umanità oggi troppo spesso
calpestata, nei femminicidi come nei diritti negati e nelle guerre.
Da sempre consideriamo la nostra regione anche terra di incontro e dialogo e auspichiamo che due straordinarie civiltà che tanto hanno dato al mondo come l’Iran e come la Toscana degli etruschi e del Rinascimento – possano ritrovarsi insieme nella gioia per la liberazione di Narges.
Donna è vita, contro ogni cultura di morte. Con questo impegno intendiamo contribuire a un nuovo umanesimo dove dignità, rispetto, libertà, sicurezza siano pienamente riconosciuti.