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La piena è passata e l’Arno non fa più paura, Giani: “Uniti per la nostra terra”

La piena sotto controllo grazie allo Scolmatore della Regione Toscana in funzione dalle 16 di venerdì 14 marzo che ha scolmato milioni di metri cubi d’acqua, oltre alle casse di espansione del bacino di Roffia a San Miniato in funzione senza sosta che sono state determinanti

È stata una notte di paura, una notte che ha visto tutta la Toscana col fiato sospeso in attesa del passaggio della piena dell’Arno, ma il peggio è ormai alle spalle.

La piena che al suo culmine a Firenze ha raggiunto 1500 metri cubi d’acqua al secondo e ha superato il primo livello di guardia è passata e adesso è in calo. Tutti gli affluenti sono scesi sotto i livelli di guardia e rientrati a livelli normali.

Questo grazie anche allo Scolmatore della Regione Toscana in funzione dalle 16 di venerdì 14 marzo che ha scolmato milioni di metri cubi d’acqua, un’opera strategica imponente che ha protetto il territorio, oltre alla casse di espansione del bacino di Roffia a San Miniato in funzione senza sosta.

A Pisa, come informa sui social il governatore Eugenio Giani stamani, è ancora in corso il transito del colmo di piena del fiume, stabile al secondo livello a 4,8 metri e 1850 metri cubi al secondo, dopo essere “transitato nelle ore precedenti a Firenze, Ponte a Signa, Montelupo, Empoli, Fucecchio, Pontedera, San Giovanni alla Vena”.

È stato attivato anche il sistema di casse d’espansione di Ponte alle Vanne e Case Carlesi sull’Ombrone Pistoiese per alleggerire il colmo di piena.

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha scritto sui social: “Voglio prima di tutto dire grazie di cuore a tutte le donne e gli uomini che da ieri stanno lavorando senza sosta per proteggere le nostre comunità. Al nostro orgoglioso sistema di Protezione Civile della Toscana, alla Colonna Mobile Nazionale, alle Sindache e Sindaci sempre attivi, al nostro straordinario sistema sanitario e soccorso, ai Vigili del Fuoco, alle Forze dell’Ordine e di Polizia, alle Forze Armate, alle centinaia di associazioni di volontariato, ai Consorzi di Bonifica e al Genio Civile della Regione Toscana, al personale dei Comuni, Enti, Prefetture e ai gestori dei servizi idrici, trasporti e strade, l’anima della Toscana che non si arrende mai. In queste ore difficili il sistema di sicurezza idraulica della Regione ha fatto la differenza nonostante le intense e persistenti precipitazioni ma ancora non ci fermiamo. Stiamo tuttora intervenendo per risolvere le criticità nel Mugello, Borgo San Lorenzo, Marradi, Rufina e Val di Sieve, sull’Orme nell’Empolese, a Sesto Fiorentino e nella piana, a Carmignano e in altri territori, e non lasceremo solo nessuno. Lo Scolmatore, le casse di espansione di Roffia, hanno abbattuto l’ondata di piena dell’Arno, evitando danni enormi e proteggendo le nostre città. Così come il sistema di Ponte alle Vanne sull’Ombrone pistoiese e tutti gli impianti idrovori e casse minori. Sono opere strategiche che abbiamo fortemente voluto, costruito e continueremo a potenziare perché sono fondamentali. Il colmo di piena dell’Arno ha attraversato la regione, da Firenze a Pisa, senza criticità grazie a queste opere e all’intervento tempestivo. La Toscana è questa: una comunità che nelle difficoltà si stringe, lavora insieme e non si tira mai indietro. Continueremo a esserci fino alla fine. Uniti, per la nostra terra. “

Il presidente Eugenio Giani

I danni del maltempo: salvato un uomo nella Sieve

Il maltempo ieri in Toscana ha fatto tanti danni proprio lungo il bacino dell’Arno: corsi d’acqua esondati come a Sesto Fiorentino, nel Fiorentino, frane, centinaia di evacuati, frazioni isolate, città come Prato in lockdown mentre a Firenze stop dai musei ai cinema e a Empoli e Pisa chiusi i ponti.

Nei soccorsi per il maltempo in provincia di Firenze, i vigili del fuoco hanno effettuato numerose evacuazioni di persone dalle abitazioni e diversi interventi per recuperarne altre salite sui tetti delle auto per mettersi in salvo o rimaste bloccate dentro.

Tra gli interventi di rilievo, nel tardo pomeriggio in Valdisieve, i vigili del fuoco mentre stavano andando a dare soccorso alla popolazione della Rufina, hanno visto un uomo trascinato via dalla forza dell’acqua nel fiume Sieve e sono riusciti ad effettuare il salvataggio, per poi affidarlo al personale sanitario.

Il fiume Sieve, massimo affluente dell’Arno, che ha esondato in più paesi nel suo percorso dal Mugello a Pontassieve, ha raggiunto con le precipitazioni odierne livelli come nel 1966 quando il 4 novembre ci fu la celebre e disastrosa alluvione di Firenze.

Sono intervenuti anche due elicotteri del reparto volo di Arezzo per due recuperi dall’alto. A Ponte a Vicchio col verricello è stato tirato via un uomo sul tetto della vettura vicino al fiume Sieve. Invece due persone e un cane sono state evacuate sempre dall’alto da due abitazioni interessate da una frana in frazione Gattaia di Vicchio.

Intervento anche a Signa in Via dell’Orologio, dove è crollata una porzione di 20 metri di un muro alto circa 6 metri. I Vigili del fuoco sono stati impegnati per verificare tramite saggi e con l’ausilio di un escavatore l’eventuale presenza di persone sotto i materiali caduti.

Le situazioni più critiche tra le province di Firenze – dove a ieri sera si contavano, secondo dati del Centro coordinamento soccorsi dal monitoraggio, 1.471 cittadini isolati, 248 evacuati e 1.267 utenze elettriche interrotte su 8 comuni -, Pisa e Livorno.

L’allerta rossa scattata ieri per le province di Firenze, Prato, Pistoia e Pisa è valida fino alle 14 di sabato 15 marzo ma la Regione non ha escluso la possibilità di prolungarla in base all’evoluzione della situazione. E oggi scuole sempre chiuse in tanti comuni, dal capoluogo toscano a Livorno.

Maltempo, riaperti ponti sull’Arno nell’Empolese

In provincia di Firenze riaperti i ponti nel tratto empolese dell’Arno mentre al momento i collegamenti stradali tra Mugello e Firenze sono possibili solo passando da Barberino.

Le principali strade chiuse, si spiega, sono la ss 65 Bolognese tra Fontebuona e Novoli, la sr 302 Faentina in località Mulinaccio, la ss 67 Tosco Romagnola da Pontassieve a Contea, la sp 72 Vecchia Pisana al Km 2 (Lastra a Signa), la sp 13 al km 12 (Vinci), la sp 32 della Faggiola al km 3 (Firenzuola), la sp 306 tra Marradi e Palazzuolo, la sp 477 al Km 16, sr 302 tra Ronta e Biforco, la Sp 503 Passo del Giogo in località Omo Morto (Scarperia San Piero), la sp 130 di Monte Morello al km 10.

Per il maltempo e gli allagamenti è stata chiusa la superstrada Firenze–Pisa-Livorno nel tratto fra lo svincolo di Lavoria e quello per l’Interporto (Livorno),. La ‘quattro corsie’ è chiusa in entrambe le direzioni a tutti i veicoli, anche ai Tir impegnati a movimentare container e merci, e resta così fino a nuove disposizioni. Sul luogo viene consigliata in alternativa la viabilità ordinaria per raggiungere Livorno.

Autostrade per l’Italia dà conto della chiusura del tratto fra Firenze Scandicci e il Bivio Bivio A1/Firenze-Pisa-Livorno al km 0. Ancora nell’area di Firenze, il traffico sull’A1 è rallentato dal km 270, nei pressi dello svincolo di Calenzano, in direzione nord, e il Bivio A1-Variante di Valico.

Inoltre sono anche interrotte le linee ferroviarie Firenze-Borgo San Lorenzo-Faenza e Firenze-Borgo-Pontassieve. La Protezione civile della Metrocittà, in considerazione dell’allerta rossa in vigore, invita i cittadini alla massima prudenza e limitare gli spostamenti solo se strettamente necessari.

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Lo Scolmatore della Regione Toscana in funzione in un grafico

Lo Scolmatore della Regione Toscana
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