Gli investimenti esteri in Toscana non si sono fermati, neanche con la brutta frenata che ha piegato l’economia nel 2020. Da gennaio 2021 sono state 27 le operazioni di investimento verso la Toscana, di cui 12 da paesi esteri come Francia, USA, UK, Svezia, Russia e India. E nonostante sia uno dei settori più colpiti dalla pandemia, il turismo resta in cima alla classifica degli interessi dei grandi capitali: al momento traina gli investimenti, con 11 operazioni su 27.
Una fotografia che apre la strada ad un cauto ottimismo per il futuro prossimo. Il terreno, in Toscana, è già stato sondato da tempo dalle multinazionali straniere che qui hanno messo radici, attratte anche dal “brand Toscana” che fa da catalizzatore naturale. Si contano 785 società che fanno capo a 573 grandi gruppi.
Invest in Tuscany: l’ufficio regionale che fa da ponte tra investitori e territorio
La Toscana è anche tra le poche regioni d’Italia ad avere un ufficio dedicato all’attrazione degli investimenti. “Invest in Tuscany”, struttura della presidenza della Regione, si occupa da 11 anni di supportare e agevolare aziende e multinazionali che vogliono installarsi sul territorio favorendo così nuove opportunità di business e occupazione.
Il team di Invest in Tuscany, guidato da Filippo Giabbani, segue gli investitori, coordina i percorsi amministrativi, crea contatti con partner locali, quali Pmi, atenei, spin-off universitari, enti pubblici. Offre inoltre un servizio di “aftercare”, un’attività continuativa con le multinazionali che si sono già insediate in Toscana, per mantenere ed espandere gli investimenti esistenti.
Retail, hotellerie e manifatturiero: i settori più attrattivi per i capitali esteri
I dati degli ultimi 5 anni parlano di circa 100 operazioni di investimento diretto estero, per più di 7500 posti di lavoro generati. Il capitale investito ha superato i 2,8 miliardi di euro. In termini di valore assoluto la Toscana si colloca sul podio in Italia, preceduta solo dalla Lombardia.
Di tutte operazioni registrate tra il 2016 e il 2020, il retail rappresenta quasi un terzo del totale (28%), seguito da hotellerie (16%) e manifatturiero (15%). La Francia è di gran lunga la nazione di origine degli investimenti con oltre il 30% delle operazioni, seguita dagli Stati Uniti d’America (18%) e dal Regno Unito (12%).