È stata una notte magica, di liberazione, di festa e di commozione. Come scrollarsi di dosso un peso grande e ritornare leggeri a ridere e cantare nelle piazze. Insieme e anche vicini, forse troppo. Le misure anti assembramento sono saltate, ma era inevitabile. Le strade si sono riempite di persone, bandiere, cori e tifosi. Il cielo della Toscana si è colorato a giorno di fuochi d’artificio e di luci azzurre e tricolori. Il calcio fa questo effetto, più di altri. Anche chi non lo ama ne è stato travolto: è la festa nazional-popolare laica più sentita perché arriva all’improvviso, esplode e ti cattura.
Dopo l’ultimo calcio di rigore in uno stadio di Wembley colorato più di rosso che di azzurro, a Firenze i viali e i lungarni si sono riempiti con bandiere, botti e trombette e tante persone nel centro storico. Per festeggiare la vittoria della nazionale si sono illuminati con il tricolore lo stadio Artemio Franchi, le porte storiche della città, il loggiato degli Innocenti, la basilica di San Miniato e la sede della Giunta regionale in piazza Duomo.
Il Museo del Calcio di Coverciano, che raccoglie la storia e il presente della Nazionale, accende i fari azzurri per illuminare la facciata. “Tra poche ore – sottolinea in una nota Matteo Marani, presidente del Museo del Calcio – in omaggio agli Azzurri e alla loro bella cavalcata, inaugureremo una mostra temporanea dedicata ad Euro 2020 con le maglie dei nostri calciatori per ogni gara giocata in questo Europeo. Il Museo del Calcio di Coverciano celebra l’Italia di Mancini”.
“Ci sentiamo davvero orgogliosi perché Firenze è un po’ la casa degli azzurri – ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella – Ieri ho sentito il presidente Gravina: mi ha detto che a fine agosto gli azzurri torneranno qui e gli riserveremo una grande festa di tutta la città”
Anche il patron della Fiorentina, Rocco Commisso non si trattiene: “Grandi ragazzi! Che cuore, che grinta! Orgoglioso e fiero di essere Italiano! Grazie Mancini, hai fatto un lavoro eccezionale!! Sono felice! Forza Italia!”.
Siena ha visto piazza del Campo invasa dai tifosi e fumogeni, al bagno di Bernardeschi a Marina di Carrara sono stati esplosi i fuochi di artificio. E così in ogni angolo di Toscana: festa e ancora festa fino a notte fonda.
La firma dei campioni toscani su questo europeo
Il mister Roberto Mancini lo aveva detto nel 2019 in un documentario di Intoscana su Coverciano realizzato da Simona Bellocci: “La speranza è di andare in una di queste due pareti”, quella con le foto dei titoli mondiali ed europei. Ci è voluto poco tempo perché il sogno diventasse realtà.
Ma c’è tanta Toscana in questo successo europeo. C’è Federico Bernardeschi che stringe la coppa, Federico Chiesa che la bacia, Giovanni Di Lorenzo la solleva e Giorgio Chiellini che scrive una dedica di amore . Ma è anche lo staff tecnico di Mancini a parlare toscano, una presenza su tutti: Alberigo Evani.
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