La nave Geo Barents con a bordo 226 migranti ha attraccato martedì 23 luglio intorno alle 6.45, alla banchina dell’Alto fondale, accosti 46-47 del porto di Livorno.
Dopo l’accoglienza e la prima assistenza da parte di Protezione civile, Croce rossa, medici e personale del 118 e al termine delle operazioni di identificazione della polizia, i migranti saranno avviati alle destinazioni previste.
Come spiegano dalla prefettura, in 120 rimarranno in Toscana, ripartiti tra tutte le 10 province: ad Arezzo ne andranno 11, a Firenze 27, Grosseto 11, Livorno 9, Lucca 12, Massa 6, Pisa 13, Pistoia 8, Prato 6 e Siena 11.
Altri 90 andranno in Piemonte, mentre i restanti minori non accompagnati saranno destinati quasi completamente alla provincia di Firenze.
I primi migranti a sbarcare sono state alcune donne incinte con ustioni che sono state subito avviate all’area medica allestita all’interno del terminal crociere.
Al porto sono presenti il questore Giuseppina Stellino, il prefetto Giancarlo Dionisi e l’assessore al sociale del Comune Andrea Raspanti insieme al capo della protezione civile comunale Lorenzo Lazzerini.
Situazione sanitaria sotto controllo
La situazione a bordo della Geo Barents, come conferma il prefetto di Livorno Giancarlo Dionisi, è al momento sotto controllo. I medici dell’ufficio marittimo Usmaf di Livorno hanno appena effettuato il primo check sanitario a bordo di loro competenza.
“Sulla nave c’è una persona con una frattura all’omero – ha spiegato il prefetto -, ci sono tre donne in stato di gravidanza, però la situazione sanitaria sembra sotto controllo e per ora non ci sono grosse criticità. Quelli che hanno problemi sono stati subito visitati dal personale medico che li ha presi in carico. Devo dire che ho trovato un sistema di accoglienza straordinario. Devo ringraziare Matteo Savelli, presidente di Porto 2000 e la Porto 2000 che hanno messo a disposizione questa grande struttura del terminal e poi devo ringraziare tutte le altre componenti in primis la protezione civile che stanno contribuendo allo svolgimento delle operazioni”.
Il prefetto ha infine confermato che i 22 minori che si trovano a bordo della Geo Barents andranno tutti a Firenze. Le operazioni di sbarco, controllo sanitario e identificazione andranno avanti senza sosta per tutta la giornata, probabilmente fino a domani mattina, quando gli ultimi migranti lasceranno Livorno a bordo di pullman.
Monia Monni e Serena Spinelli al Governo: “Politiche migratorie fallimentari, diritti umani dimenticati”
Arriva un attacco duro al Governo quello delle assessore Monia Monni (Protezione civile) e Serena Spinelli (Politiche sociali ) che stamani erano al porto di Livorno ad accogliere la Geo Barents.
“Politiche fallimentari”, così le assessore Monni e Spinelli definiscono le le politiche migratorie del governo guidato da Giorgia Meloni.
“Questi sbarchi pare che stiano diventando la normalità ,– dice Monni- ma non c’è niente di normale, sono ore di navigazione in più, sono torture in più, sofferenze in più, sono la certificazione appunto del fallimento della Presidente Meloni sulle politiche migratorie, un fallimento di una donna che non fa che comprimere i diritti delle donne, che si definisce madre ma che si dimentica degli altri figli, quelli di donne come lei, come noi, che però stanno dall’altra parte del mare e consegnano al mare i propri figli nella speranza di fargli avere almeno una vita dignitosa. Viaggi in cui si affrontano torture, deprivazioni, stupri. Una cristiana che si dimentica dei diritti umani, che chiude gli occhi – dice ancora Monni rivolgendosi a Meloni-, che avrebbe dovuto inseguire gli scafisti per il globo terracqueo e invece ci va a braccetto. Solo pochi giorni fa era in Libia ad ascoltare e fare accordo con il primo Ministro Libico che l’Alto commissariato Onu ha schedato come trafficante di esseri umani. Questa è la vera faccia di questo Governo, fatto solo di slogan che sta investendo centinai di milioni per un opera inutile- aggiungono Monni e Spinelli-, come un centro di detenzione in Albania che ospiterà pochissime persone. Lontano dagli occhi lontano dl cuore, ma non funziona così. Noi abbiamo bisogno di risorse nel sistema di accoglienza diffusa, abbiamo bisogno di una mare nostrum che salvi le persone in mare , di una presidente del Consiglio che batta i pugni in Europa e che combatta perché siano messi in discussione gli accordi di Dublino che scaricano sul porto di approdo la responsabilità dell’accoglienza, non finanziandola in maniera strutturale, civile e umana, efficace. Una Presidente – prosegue Monni- che ha dimostrato di non avere autorevolezza in Europa e l’Europa glielo ha ricordato molto bene”
“Perché l’accoglienza non sia un parcheggio – aggiungono ancora le assessore- sono necessarie risorse perché le persone al loro arrivo hanno bisogno di integrarsi e essere messe in grado di non fare scontrare i loro bisogni con quelli delle comunità ospitanti. Non riusciamo ad insegnare le lingue, non riusciamo a fare un progetto di accoglienza che permetta a queste persone di avere un progetto di vita. Tutto è scaricato sui servizi sociali dei Comuni, sui sindaci. Un assenza di questo Governo che è incredibile”
E Serena Spinelli conclude sottolineando: “Continuiamo e continueremo a contestare le scelte del Governo, ma ciò nonostante, continuiamo a fare la nostra parte di accoglienza grazie soprattutto ad una straordinaria comunità come quella toscana. Voglio ringraziare la prefettura di Livorno per il coordinamento e in particolare le persone che sono qui, i volontari e le volontarie e coloro che sono parte del nostro servizio socio sanitario, così prezioso e che dobbiamo difendere. Uno degli elementi per cui non possiamo disinvestire sul servizio socio sanitario è proprio questo: la ricchezza che esprime in situazioni come queste e che ogni giorno mette a disposizione dei cittadini della Toscana. L’accoglienza deve essere diffusa e deve poter coinvolgere davvero il nostro Terzo settore, in modo che sia messo nelle condizioni di svolgere a pieno il proprio ruolo. Ad oggi, invece, i decreti del ministro Piantedosi non consentono di insegnare la lingua, di fare formazione, di accogliere le persone per davvero. Non è un sistema di accoglienza, ma un sistema che fa sbarcare e smista le persone come se fossero pacchi, senza dargli nessuna opportunità, ma anzi creando difficoltà. E’ un sistema scientificamente e strutturalmente voluto”