Akwaaba” significa “benvenuto” in TWI, lingua parlata dalla tribù Akan in Ghana, diffusa successivamente in tutta la nazione. Simboleggia la cordialità e la cooperazione e dimostra calorosa accettazione e pace. Akwaaba Radio Show è un progetto che nasce nel 2018 da un’idea di Aaron Dunkies, con l’intenzione di approfondire l’influenza che la black culture ha avuto nella cultura odierna attraverso l’esplorazione di suoni organici provenienti dalla Madre Terra (Africa) come Highlife – Afrobeat – Afro-Funk e world music. È un programma che accoglie diversi tipi di vibrazioni provenienti da tutto il mondo, poiché la musica è uno dei modi più universali di comunicare con le persone. Le puntate vanno in diretta mensilmente sulla web radio milanese Radio Raheem.
Aaron Dunkies è nato a Verona ma di origine Ghanese. Si forma musicalmente come batterista per poi iniziare a collezionare dischi di vario genere e si nutre della cultura musicale europea ed oltre oceano, tra golden age hip hop, house & disco. In occasione del Black History Month si alterneranno alla consolle del Move On di Firenze i dj Aaron Dunkies, Sara Mautone e JK. L’ingresso è libero.
Ecco la nostra intervista a Aaron Dunkies
Ciao Aaron! Ho letto che sei nato a Verona ma sei di origine ghanese, quando c’è in te di italiano e quanto di ghanese? Quanto hai conservato delle tue origini?
Non saprei definire la cosa in percentuale, per certi aspetti mi sento italiano e per altrettanti ghanesi. Quindi direi che delle mie origini ho conservato molto, e approfondisco ogni volta che posso.
Quando hai iniziato a fare il dj e perchè? Cos’è per te la musica?
Ho fatto il dj nel 2009 per la prima volta in un locale, ma in realtà ho iniziato a “metterci le mani” a 13 – 14 anni. La musica accompagna le mie giornate ed il mio umore, come fosse una compagna di vita, un qualcosa di cui non posso fare a meno.
In che modo secondo te la musica può aiutare ad abbattere le differenze e i ‘muri’ che a volte si creano tra culture diverse?
La musica potenzialmente avrebbe questa forza, ma è una forma di “intrattenimento”, il problema dei cosiddetti muri è più legato alle persone; al giorno d’oggi la primissima mancanza è la capacita di ascolto. Senza quell’impegno la musica non può sicuramente essere d’aiuto. Parlando poi della musica come forma di intrattenimento, basta ascoltare i testi di molti degli artisti che influenzano la generazione di domani per capire che il tema delle “differenze tra culture” non è tra i più in voga.
In Italia ma anche in tante altre parti del mondo sembra che negli ultimi anni si moltiplichino gli episodi di razzismo e i movimenti della destra al potere, come mai accade questo secondo te?
Credo che la risposta precedente basti a rispondere a questa domanda. Manca la capacità di ascolto, e di auto informazione. Mancano le nozioni storiche, o spesso non gli si dà l’attenzione che meriterebbero.
Questo è il Black History Month, qual è l’importanza della black culture in un paese come l’Italia?
Sicuramente è utile all’informazione, iniziative del genere dovrebbero avere più visibilità e maggiore rilevanza. Soprattutto per un paese come l’Italia, che purtroppo della cultura black non sa molto. Il BHM potrebbe essere un perfetto mezzo per creare dei contenuti alla portata di tutti. Con tutti intendo tutti, bianchi, neri, gialli, caffè-latte.
Cosa ascolteremo sabato 1° febbraio al Move On a Firenze?
Sarà un viaggio musicale con suoni da diverse parti del mondo, Africa, Sud America e Asia. Akwaaba Radio Show ha come scopo principale di condividere le culture del mondo.