In occasione della Festa della Toscana, il Sistema museale del Valdarno presenta al pubblico una mostra diffusa nel territorio.
Dal 30 novembre al 30 marzo 2025 i sette musei del sistema regionale sono infatti le sedi espositive di “La tua mente è la tua casa. La tua mente è la tua prigione”, una narrazione artistica inedita, curata da Nicolas Ballario, che vede la presenza di importanti artisti internazionali riflettere sui temi del museo e del limite, sia esso inteso come protezione o costrizione.
La mostra è promossa dai Comuni di San Giovanni Valdarno, Montevarchi, Loro Ciuffenna e Cavriglia con l’Accademia Valdarnese del Poggio e l’Ente Basilica di Santa Maria delle Grazie, grazie al supporto della Regione Toscana, tramite gli annuali contributi ordinari ai sistemi museali, ed è organizzata da MUS.E.
La mostra è concepita come un percorso diffuso fra i musei della valle dell’Arno. Il progetto vede infatti protagonisti: il Museo delle Terre Nuove, Casa Masaccio Centro per l’arte contemporanea, il Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Valdarno; il Museo Paleontologico e il Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento a Montevarchi; il Museo Venturino Venturi a Loro Ciuffenna; il Museo MINE a Cavriglia.
“Siamo felici – ha dichiarato la sindaca di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi – di ospitare questa significativa mostra come Sistema Museale e ringraziamo Nicolas Ballario, critico e curatore d’arte tra i più poliedrici e innovativi del panorama contemporaneo, capace di unire rigore critico e comunicazione efficace, rendendo il messaggio accessibile a un pubblico ampio. La mostra rappresenta anche il culmine di un percorso che, iniziato nel 2020 e sostenuto dalla Regione Toscana, ha visto il Sistema Museale consolidarsi giuridicamente, strutturarsi in modo coeso e potenziare i servizi culturali in tutti i musei. In questi anni, la presidenza del Sistema da parte di San Giovanni Valdarno ha favorito la sinergia tra enti proprietari e direttori dei musei, lavorando in forte sintonia e con spirito unitario. Nello specifico, la mostra di arte contemporanea, dislocata in più sedi, e che, se da una parte è una mostra unitaria, ha un concept unitario e rappresenta un percorso unitario, dall’altra parte ogni singola tappa, ogni installazione è pensata per dialogare con quello specifico museo, affinché – per affinità o contrasto – l’opera da un lato e il museo dall’altro risaltino ancora di più per la propria intensità (l’opera) o la propria mission o vocazione (il museo). La mostra è quindi un dialogo/confronto tra un sistema museale che ripercorre la storia dell’umanità, dai fossili della preistoria alle opere di arte contemporanea e un percorso di arte contemporanea. Al centro di questo dialogo c’è l’idea di museo come spazio che, pur essendo “chiuso” e isolato, ha la capacità di aprire la mente, stimolando la riflessione e invitando a guardare oltre: oltre le sue mura, oltre i ‘limiti’ e le ‘prigioni’ della vita quotidiana”.
“Una mostra diffusa che esplora luoghi cardine dell’umanità – la casa, il museo – nelle loro molteplici sfumature – spiega Valentina Zucchi, responsabile scientifico MUS.E e coordinatrice della mostra – recinti intimi, sacri, che possono essere visti come rassicuranti ma anche come restrittivi; spazi grazie a cui approfondire l’idea di confine come protezione o viceversa come limite. Le opere ospitate nei sette musei del sistema orchestrano una composizione inedita, che vede in dialogo talentuosi giovani artisti e figure celebri del nostro tempo: una riflessione complessa, che non manca tuttavia di leggerezza e poesia. Come fa la bambina di Berruti, l’invito è quello di guardare con profondità e di pensare grande, sempre”.
“10 artisti di provenienza e ambiti diversi, tra grandi artisti e giovani emergenti, compongono un racconto dello spazio fisico e mentale che viviamo. La nostra mente può salvarci e può condannarci, può essere orto e ghetto, casa e prigione: per i Musei vale lo stesso?”, riflette il curatore Nicolas Ballario.
Il titolo della mostra fa riferimento al manifesto di Maurizio Cattelan con una pistola e la frase “Ribellati – l’unica prigione è la tua mente”, censurato a Milano.
Cattelan poneva lo spettatore di fronte a un dubbio: perché quell’arma ci indigna, mentre ormai le immagini quotidiane di violenza e morte nel mondo non lo fanno più? Ogni giorno vediamo fotografie e video violentissimi, ma ci siamo abituati. Siamo assuefatti.
Gli artisti in mostra dunque parlano proprio del museo come casa: luogo che viviamo ogni giorno, ma di cui non ci accorgiamo più, uno spazio espositivo che forse non dovremmo dare per scontato.
Le opere diffuse nel territorio
La mostra è concepita come un percorso diffuso: dopo il primo biglietto a pagamento, tutti gli altri ingressi saranno ridotti. L’ingresso a Casa Masaccio e la visione dell’opera di Cavriglia sono gratuiti. A tutti coloro che visiteranno tutte le sedi della mostra sarà riservato un ricordo speciale.
Il Museo delle Terre Nuove ospiterà la scultura Shine di Valerio Berruti, inno alla poesia dell’infanzia, a cui risponderà l’altrettanto poetica Cloud di Leandro Erlich al Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie, in dialogo con l’Annunciazione di Beato Angelico.
Sempre a San Giovanni Valdarno, Casa Masaccio Centro per l’arte contemporanea presenterà una rosa di fotografie di Sofia Uslenghi, in dialogo con quelle di Gabriele Basilico.
A Montevarchi, il Museo Paleontologico accoglierà i Pollai di Vedovamazzei e il Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento le opere di Gianni Lucchesi e il video X di Daniele Costa.
Ancora, il Museo Venturino Venturi a Loro Ciuffenna diventerà la dimora di una selezione di scatti di Oliviero Toscani tratti dalla celebre serie Sentenced to death, cui si affiancherà l’opera A stenti di Alberto Agosti.
Infine, il Museo MINE, chiuso per lavori, diffonderà l’esposizione in tutto il paese di Cavriglia, grazie ai manifesti inediti di Michelangelo Pistoletto: un progetto di paradiso nella valle dell’Arno.