Una lettera datata 5 novembre 1942, riapparsa in un mercatino dell’antiquariato di Scarperia e arrivata nelle giuste mani di un appassionato del Mugello che ha capito quanto affetto ci fosse in quelle righe scritte da un soldato al fronte. La ricerca del mittente e dei destinatari è partita subito, ha coinvolto anche i Comuni di Scarperia e di Greve in Chianti e i risultati sono arrivati: si è così scoperto che a scrivere la missiva fu Carlo Graziani, militare di Scarperia, per la sua famiglia e soprattutto per suo figlio Giampiero, all’epoca di appena due anni.
Righe di speranza e amore, intrise del bisogno di ritornare alla rassicurante quotidianità. Carlo chiede aggiornamenti sulle attività di produzione agricola della famiglia, sulla la vendemmia (“Sento che finalmente avete finito di svinare”), la semina, l’acquisto e la gestione dei maiali, parla del clima, e non fa mai cenno alla sua esperienza militare, ma, anzi, rassicura la famiglia sul suo stato di salute e spera che le cose si rimettano presto. Alludendo all’agognata liberazione scrive: “Speriamo che venga anche per me quel desiderato giorno, ma chissà quando. Per ora facciamoci coraggio, cari genitori, e preghiamo Dio che ci dia la salute per poter passare questo brutto periodo di tempo: passerà anche questa”. Carlo Graziani morì a trent’anni in Montenegro due anni dopo, per malattia.
Ora la lettera è finalmente arrivata nelle mani del figlio, ancora residente a San Polo in Chianti, e consegnata nel corso delle celebrazioni dell’80° anniversario della Liberazione di Greve in Chianti dal sindaco Paolo Sottani e dal primo cittadino di Scarperia Federico Ignesti.
“Non ho le parole per descrivere l’emozione – ha commentato commosso Giampiero – la gioia di poter stringere tra le mani un oggetto che parla del mio caro babbo, di poter leggere le sue parole, osservarne la calligrafia, è infinita e mi restituisce un importantissimo elemento di memoria, un segno del passato che non ho mai vissuto e ho immaginato per una vita, ringrazio i sindaci Paolo Sottani e Federico Ignesti per avermi dato questa opportunità”. “Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo – ha poi aggiunto – e di aver potuto dialogare in qualche modo con il mio caro papà, se ci fosse ancora la mamma chissà come sarebbe felice”.
“Una lettera bellissima – hanno dichiarato i sindaci Sottani e Ignesti – una preziosa testimonianza che fa emergere sia l’affetto di Carlo Graziani per la propria famiglia, l’interesse per la loro quotidianità in campagna e la speranza di riabbracciare un giorno i propri cari, sia la consapevolezza del mittente sulla grave difficoltà del momento che sta vivendo, siamo stati particolarmente felici ed emozionati di poter recapitare la lettera scritta durante il secondo conflitto mondiale al figlio Giampiero, una lettera di cui si è riusciti ad entrare in possesso grazie alla passione di un assiduo frequentatore di mercatini dell’antiquariato di Scarperia, dedito alla ricerca di manoscritti e documenti storici in particolare di quei testi che non sono mai giunti a destinazione a causa della guerra”.