La galleria Dryphoto arte contemporanea è nata a Prato nel 1977. La sua attività si è espressa in molteplici ambiti culturali, organizzando mostre, conferenze, spettacoli e workshop. Nei primi anni un nucleo di artisti e operatori culturali s’incontrava per confrontarsi sul linguaggio fotografico. L’obiettivo era riflettere sul significato linguistico del medium fotografico, sui meccanismi della visione e della rappresentazione della realtà per allontanarsi dalle istanze della fotografia a carattere etnografico e antropologico e dalla linea del fotoreportage. Dryphoto voleva operare uno spostamento di sguardo e di poetica alla luce anche delle forti istanze di cambiamento sociale e di ricerca d’ identità sentiti in quegli anni. Dal 2011 Dryphoto arte contemporanea ha sede in via delle Segherie 33a sempre a Prato, la Direzione è affidata a Vittoria Ciolini.
Cos’è “Urban Story”
Urban Story è un archivio visibile sul sito di Dryphoto, inteso non come spazio chiuso della conservazione, ma come luogo dove trovare storie e immagini che possano aiutare a capire il presente e a immaginare il futuro. Non puro esercizio della memoria, ma luogo di attivazione del presente attraverso la memoria.
Dryphoto è andata a riaprire i propri archivi, digitalizzando gran parte del materiale, ma anche a ritrovare alcuni amici e protagonisti che hanno accompagnato e seguito la storia di questo progetto e chiedendo a ciascuno di loro di raccontare un pezzetto di questa “lunga avventura nel mondo dell’immagine”.
Urban Story parte dal racconto di alcuni curatori Pier Luigi Tazzi, Filippo Maggia, Alba Braza e Roberta Valtorta e dalle interviste ad alcuni dei fondatori e frequentatori di Dryphoto: Andrea Abati, Nadia Baronti, Mauro Bianchi, Fabio Casati, Vittoria Ciolini, Rodolfo Giustini, Enrico Pacini, Marco Panerai, Emo Risaliti. Ci sono anche i video di Andrea Abati Parlami di te, che attraverso le parole di Vittorio Albonetti, Vittoria Ciolini, Luca Ficini, Luigi Pucci e Emo Risaliti, rende omaggio ad alcuni personaggi passati da Dryphoto, in particolare a Luigi Ghirri e Ando Gilardi.
Nascita di un’utopia. Dryphoto_Urban Story
Un breve documentario introduce il progetto con alcune testimonianze di chi ha fondato e realizzato Dryphoto arte contemporanea a fine anni Settanta – inizio anni Ottanta attraverso interviste a Andrea Abati, Nadia Baronti, Mauro Bianchi, Fabio Casati, Vittoria Ciolini, Rodolfo Giustini, Enrico Pacini, Marco Panerai, Emo Risaliti. Nella convinzione che se Dryphoto esiste ancora non è solo per merito di chi è rimasto o dei “grandi” nomi che negli anni sono stati coinvolti ma anche di tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto, una storia di provincia in tempi non connessi.