Dopo oltre due anni e mezzo di lavori che hanno interessato i 3000 metri quadri della Galleria dell’Accademia di Firenze arriva anche l’ultimo tassello dei grandi cantieri di restauro partiti a luglio 2019, la riapertura di un vero e proprio gioiello: la Gipsoteca che si mostra oggi al pubblico in una veste totalmente rinnovata.
“Beyond The David” è il titolo con cui la direttrice Cecilie Hollberg l’ha presentata a sottolineare che il museo non è solo scrigno della scultura michelangiolesca, amata in tutto il mondo, ma è anche testimone di importanti collezioni legate all’arte fiorentina.
La Gipsoteca si trova nel monumentale salone dell’Ottocento, già sede della corsia delle donne dell’antico ospedale di San Matteo, poi incorporato nell’Accademia di Belle Arti, e raccoglie la collezione di oltre 400 gessi, tra busti, bassorilievi, sculture monumentali e modelli originali in gran parte di Lorenzo Bartolini, uno dei più importanti scultori italiani dell’800.
La collezione fu acquisita dallo Stato italiano dopo la morte dell’artista e trasferita in questa sede dopo l’alluvione del’66.
Per il ministro Dario Franceschini, che ha inviato un messaggio, “la riapertura della Gipsoteca è un passo importante del percorso intrapreso sin dal 2016 per portare nel ventunesimo secolo la Galleria dell’Accademia di Firenze, uno dei più importanti e visitati musei statali italiani. I lavori, riguardanti l’intero edificio, hanno permesso significative innovazioni negli impianti, rendendo moderno, senza snaturarlo, un museo concepito nella seconda metà dell’Ottocento. Tutto ciò è stato reso possibile dalla passione, dalla dedizione e dalla professionalità con cui il direttore Hollberg e tutto il personale della Galleria ha operato sin dalla costituzione del museo autonomo nel 2015, tra mille difficoltà e interruzioni dovute alla pandemia”.
Galleria dell’Accademia di Firenze – Gipsoteca – foto Guido Cozzi
Gli interventi di restauro
Gli interventi in questa grande sala sono stati di ordine statico-strutturale, relativi all’impianto di climatizzazione, all’illuminazione e all’impianto elettrico.
Per motivi statici e di stabilità climatica sono state chiuse varie finestre, consentendo al nuovo allestimento, di recuperare un ampio spazio espositivo, arricchendo la Gipsoteca anche dei modelli in gesso che erano conservati negli uffici e che sono stati sottoposti a un intervento di revisione conservativa e di spolveratura.
A seconda delle necessità, sono stati fatti degli interventi su tutte le opere del museo, sono state movimentate, protette, imballate, spostate, spolverate, riviste o altro e sono state realizzate campagne fotografiche approfondite, conservative o di digitalizzazione, su tutte le collezioni.
Infine, le pareti tinteggiate di color azzurro polvere regalano una nuova visibilità ai gessi che non sono più beige su beige.
Grazie ai grandi cantieri che si concludono oggi tutte le sale della Galleria dell’Accademia hanno un nuovo impianto di climatizzazione e luci a Led di ultimissima generazione che contribuiscono all’efficientamento energetico e che permetteranno di apprezzare appieno tutte le opere del museo fiorentino rubando la scena persino al David.
“La Gipsoteca conclude il processo di rinnovamento della Galleria dell’Accademia di Firenze” afferma con soddisfazione la direttrice del museo Cecilie Hollberg. “Compito che mi è stato affidato dalla riforma Franceschini, ovvero traghettare dall’800 nel XXI secolo un’inedita e moderna Galleria. Un’impresa enorme che siamo riusciti a portare a termine grazie al sentito e costante impegno del nostro piccolissimo staff e di tutti coloro che ci hanno sostenuto. Nonostante le tante battute d’arresto, dovute alla sospensione dell’autonomia, alla crisi pandemica, alle varie criticità della struttura incontrate in corso d’opera, siamo riusciti a fare il miracolo. L’allestimento della Gipsoteca è stato riordinato e ammodernato nel pieno rispetto di quello storico, e ringrazio l’amico Carlo Sisi per i preziosi consigli. I gessi, restaurati e ripuliti, sono esaltati dal leggero azzurro polvere delle pareti, tanto da sembrare vivi, con le loro vite, i loro racconti. Il risultato è magnifico! Siamo orgogliosi e felici di poterlo condividere da ora con tutti.”