Ambiente/

La foca monaca in visita a Capraia “catturata” dalle telecamere

Il musetto che affiora dall’acqua ripreso nella grotta che fino a 70 anni fa era un centro di riproduzione del mammifero

Foca monaca

Il passaggio della foca monaca a Capraia è stato “catturato” dalle telecamere del Parco nazionale Arcipelago Toscano. Il mammifero pinnipede è tornata a frequentare Capraia dal 2020 e di tanto in tanto compie periodiche visite nella storica grotta che porta il suo nome. A dimostrazione di quanto apprezza questi luoghi.

Tra i più significativi avvistamenti documentati negli anni 2000 l’apparizione all’Isola del Giglio del 7 giugno 2009, all’Isola di Capraia del 9 giugno 2020 e all’Isola di Pianosa del 2 ottobre 2020 proprio all’interno della Grotta della Foca.

Il monitoraggio della foca monaca

Dopo questo episodio il Parco Nazionale e ISPRA (Istituto superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) hanno attivato un monitoraggio della presenza della foca in alcune grotte dell’Arcipelago Toscano posizionando le telecamere. Le nuove eccezionali immagini video sono state registrate a giugno grazie anche ad una nuova telecamera in 4K. La foca viene ripresa in primo piano con il suo curioso musetto a pelo d’acqua.

La nuova segnalazione è di grande importanza per le attività di monitoraggio condotte dal Parco Nazionale, con il supporto dei ricercatori di ISPRA e con il contribuito della Blue Marine Foundation. Si tratta della quarta volta che si hanno immagini registrate della foca nella grotta nel corso degli ultimi dieci mesi.

Una frequentazione decisamente assidua, protrattasi in alcuni casi per due giorni consecutivi, che testimonia come questa specie sia tornata a frequentare in modo assiduo la grotta che è stata un sito di riproduzione fino a 70-80 anni fa.

Un’eccezionale scoperta per il parco

Siamo veramente entusiasti – ha affermato il Presidente del PNAT Giampiero Sammuriper quanto sta succedendo a Capraia, isola assolutamente ricca di biodiversità a terra e a mare. La frequentazione della Foca monaca è segno di un’ottima qualità delle acque e degli ambienti costieri dell’isola, condizioni che fanno di Capraia una delle mete turistiche più apprezzate del Mar Tirreno. Sono in costante contatto con il Sindaco Lorenzo Renzi per aggiornarlo sugli sviluppi dei monitoraggi e per condividere con l’Amministrazione Comunale tutte le azioni necessarie per tutelare questa specie di eccezionale valore conservazionistico a livello internazionale”.

Un animale a rischio estinzione

La foca monaca del Mediterraneo è uno dei 6 mammiferi a maggiore pericolo di estinzione al mondo. Dai circa 1.000 esemplari censiti nel 1978, oggi si calcola che siano sopravvissuti solo 150 animali. Viene avvistata sporadicamente nell’Arcipelago Toscano.

Il declino della specie è stato causato dalla forte presenza umana e dal ruolo dei pescatori nell’approvvigionamento del cibo. La foca monaca si ciba di calamari, seppie, polpi, crostacei, pesci ossei e cartilaginei. In immersione arriva a circa 200 m di profondità. Può percorrere fino a 40 km in un giorno.  La femmina, se non viene disturbata, può partorire un piccolo all’anno.

I più popolari su intoscana