“La fine è il principio. Materiali di scavo tra palco e retropalco”, è il titolo della mostra personale di Paolo Chiappini curata da Sergio Tossi che aprirà mercoledì 18 ottobre nell’edificio B9 della Manifattura Tabacchi a Firenze.
La passione di Chiappini per l’arte è una vocazione che è restata sopita per anni, aspettando il momento giusto per manifestarsi.
È nata così la voglia di rimettersi in gioco e animare uno spazio ancora dismesso della Manifattura Tabacchi.
In mostra per la prima volta 32 frammenti di esperienze eterogenee, impressi su tele, quinte teatrali, cartoni, manifesti e altri materiali.
Paolo in queste serie di opere gioca con la materia, con la memoria, con lo sguardo sul mondo. E si mette in gioco con il proprio passato, la propria visione delle cose, l’urgenza del proprio tempo
Cristina Giachi, Presidente della Commissione Cultura del Consiglio Regionale ha dichiarato: “Nel gesto artistico di Paolo Chiappini, e nella materia che usa, arriva il mondo, come nei suoi sacchi di caffè che sono molto di più della semplice iuta di cui sono fatti; come nel rame delle impronte, che è vivo della vita di chi lascia l’impronta e delle viti che il ramato cura e custodisce; come nel bianco, rosso e blu della bandiera americana che animano una nuova genesi d’acqua, fuoco, spazio siderale. E poi i pesci, la nostra natura primordiale, il segno della funzione inestinguibile dell’origine. Il lavoro di Paolo in queste serie di opere è organizzato per gruppi e per temi. Gioca con la materia, con la memoria, con lo sguardo sul mondo. E si mette in gioco con il proprio passato, la propria visione delle cose, l’urgenza del proprio tempo”.
Il critico e collezionista Sergio Tossi ha detto: “Rare volte il titolo di una mostra è così esplicativo dei suoi contenuti e, soprattutto, dell’ispirazione che l’ha resa possibile. C’è, immediata, questa idea di circolarità degli eventi, di momenti considerati conclusi che improvvisamente si ripresentano, con le inevitabili mutazioni date dallo scorrere del tempo, ma con pari carica emotiva, quando addirittura non superiore . La prima di queste passioni nasce in gioventù, ovviamente, ed è una fase dirimente. Il teatro. Ecco il primo elemento circolare di questa mostra, quello che accoglie il visitatore, quasi l’accompagna verso i tanti “materiali di scavo tra palco e retropalco” che ritroveremo una volta salite le scale, girando attorno ai 10 metri di un’opera direttamente ispirata alla quinta teatrale dipinta nel 1972 per una Medea di Euripide portata in scena nei licei romani dalla Compagnia Teatro Sociale. A chiudere un omaggio al grande Alessandro Mendini ed al logo che disegnò per il “Festival della Creatività”, il grande evento che animò Firenze nei primi anni duemila, dovuto alla Fondazione Sistema Toscana, la “casa” di Paolo Chiappini per sedici lunghi anni. Quel festival era una sua creatura, non poteva essere dimenticato ed è un ringraziamento finale a tutti quelli che lo hanno coadiuvato nella sua realizzazione. Dunque una mostra costruita su livelli diversi, eclettica nei temi e nelle forme, usando quei “materiali di scavo” della memoria, riaffiorati, impalpabili ma vivissimi, a descrivere questo inizio di carriera artistica, sopito per anni, e riemerso solo ed esclusivamente perché una fine l’ha preceduto. Tutto va e tutto torna.”
Chi è Paolo Chiappini
Paolo Chiappini, nato a Siena nel 1952, è contradaiolo dell’Oca. Roma diventa presto la sua città d’adozione. Nei primi anni Settanta vive a fondo la mitica avanguardia teatrale dell’ Off romano e nel 1974 la sua compagnia teatrale viene chiamata al Festival dei Due Mondi di Spoleto.
La svolta quando la famiglia acquista l’azienda agricola di Poggio Bonelli, a Castelnuovo Berardenga. Anni trascorsi tra le vigne e la cantina, i banchi del consiglio comunale, la passione e la militanza politica. Poi oltre tre lustri di direzione della Fondazione Sistema Toscana, cui si deve tra l’altro il lancio e il successo del Festival della Creatività, Internet Festival e La Compagnia-Casa del Cinema e dei Festival internazionali.
Oggi fa parte della Deputazione generale della Fondazione Monte dei Paschi e si dedica alle sue antiche passioni. Uno dei ruoli a cui tiene di più è quello di cambusiere di Ocean Bird, la barca a vela che ha fatto il giro del mondo.
Attratto da sempre da tutte le espressioni di arte contemporanea, ha iniziato con i fondali e le quinte teatrali, dedicandosi negli anni anche ad opere e quadri per il collezionismo privato, parte dei quali approdano oggi alla Manifattura Tabacchi.
La fine è il principio Materiale di scavo tra palco e retropalco
Mostra a cura di Sergio Tossi
Progetto di allestimento di Luigi Formicola
Durata mostra: 18 ottobre – 31 ottobre 2023
Orari: h.16-19.30, Martedì- Domenica