Storie/

La filosofia contro l’egoismo, Givone: “La peste ci ricorda che l’altruismo è un affare. Il 2022 sarà l’anno dell’aut aut”

Il filosofo volge il suo sguardo critico sul nuovo anno e i cambiamenti in atto provocati dalla pandemia, a partire dal senso di responsabilità verso gli altri. “Ogni tanto la peste arriva e ci mette a confronto con noi stessi, ci fa aprire gli occhi”

Sergio Givone

Professor Sergio Givone, lei nel 2012 ha pubblicato per Einaudi un libro intitolato “Metafisica della Peste”. La filosofia ogni tanto torna sul tema, un tema maledettamente attuale.

Purtroppo sì, e non potevo certo immaginarlo. Il fatto è che allora la parola peste era tornata di attualità. Allora si parlava di peste sessuale, con riferimento all’Aids. Poi c’era la peste lessicale, quando parlavamo dei mutamenti del linguaggio giovanile, quelli ispirati dall’informatica. E di peste economica, quando si diceva che le economie deboli avrebbero contagiato quelle forti. La peste è un argomento trattato da molti filosofi: da Tucidide a Boccaccio, che era anche filosofo, arrivando a Camus. La peste ogni tanto arriva e ci mette a confronto con noi stessi e ci fa aprire gli occhi.

Per vedere cosa?

Per comprendere che noi umani siamo esseri contagiosi. Contagiamo e siamo a nostra volta contagiati.

Il che significa che non possiamo non tener conto gli uni degli altri.

Sì, che dobbiamo prenderci cura degli altri per prenderci cura di noi stessi.

Parliamo si senso di responsabilità.

Responsabilità sembra una parola dolce come una caramella. Ma in realtà ha un significato molto profondo. Non si tratta di formalismo sociale, c’è in gioco la vita.

Il che forse ci fa riscoprire il valore dell’altruismo.

Ci siamo sempre raccontati il nostro egoismo come un qualcosa di fondamentale per la sopravvivenza dell’individuo. Questa visione cinica non porta lontano. La peste invece ci ricorda che l’altruismo in fondo è un affare.

Cosa significa in questo momento essere altruisti?

Chi si vaccina è altruista. Chi usa la mascherina è altruista. Chi comprende che difendere la propria salute significa difendere anche quella degli altri è altruista.

Eppure non tutti seguono questa strada. La filosofia potrebbe darci una direzione. In fondo viviamo in un periodo di profondo cambiamento, anche il pensiero merita molta attenzione.

Molti filosofi si sono arresi al fatto che siamo soggetti a qualcosa che ci rende impotenti: puoi chiamarlo Dio, grande sistema universale, tecnologia. Oppure semplicemente destino. Insomma, qualcosa di cui siamo succubi. Abbiamo pensato che la libertà, la responsabilità e l’impegno non contassero più. E questo è un errore.

Lo stato di emergenza invece è un appello alla responsabilità del cittadino, non del suddito

Allora la strada giusta da percorrere qual è?

Comprendere che l’impegno individuale è decisivo, come la responsabilità.

Eppure qualche filosofo particolarmente mediatico ha scelto una strada diversa.

Credo che si sia fatta confusione tra lo stato di eccezione e lo stato di emergenza. Nel primo caso scegli di affidarti a qualcuno che decida quello che devi fare, a costo di toglierti ogni libertà. Lo stato di emergenza invece è un appello alla responsabilità del cittadino, non del suddito. E’ chiaro che il confine può sembrare sottile, ma il confine c’è.

E se, come pare, si arrivasse all’obbligo vaccinale?

Spero di no, personalmente preferisco una richiesta, anche pressante, del governo nei confronti dei cittadini. Perché pur in uno stato di emergenza e attraverso regole collettive che aiutino gestire una situazione difficile, convincere le persone ad essere responsabili è un atto che porta il sistema a evolversi, non a involversi.

Siamo a un bivio, quindi.

Il 2022 sarà l’anno dell’aut aut. O torniamo indietro, scegliamo la sudditanza, oppure progrediamo prendendo coscienza delle nostre responsabilità individuali. Se seguiamo questa strada alla fine vinceremo questa pandemia, o comunque impareremo a tenerla sotto controllo.

E qui torna in gioco l’altruismo.

E’ evidente. I vaccini ci potranno salvare. Ma solo se arriveranno a tutti, anche ai paesi del terzo mondo. L’egoismo come metodo di sopravvivenza non ha più ragione di esistere quando c’è di mezzo una pandemia. E questo spiega perché la filosofia ha sempre trattato questo argomento. La risposta è sempre quella: se ti prendi cura degli altri in realtà ti stai prendendo cura di te stesso.

Topics:

I più popolari su intoscana