“La fiamma del teatro non si spegne mai”: il Teatro di Rifredi riparte dopo il brusco stop imposto dalla pandemia, con una nuova stagione dall’8 ottobre al 31 dicembre: 15 spettacoli di cui 5 nuove produzioni targate Pupi e Fresedde e 8 prime nazionali. Con la presentazione in Palazzo Vecchio torna a far sentire la sua voce una delle istituzioni culturali più vivaci e radicate nel territorio fiorentino. “Il Teatro di Rifredi si conferma polo di cultura decentrato che svolge una funzione sociale fondamentale. E’ un’istituzione culturale sana come si evince dai bilanci e con un pubblico fidelizzato. In questa stagione ci sono nomi di straordinario talento, vederli confermati è grande motivo di orgoglio” ha sottolineato l’assessore alla cultura della Città di Firenze Tommaso Sacchi.
“Non esistono più le mezze stagioni – ha spiegato il direttore artistico Giancarlo Mordini – così ci si lamentava un tempo. Ma quello che non ha potuto la meteorologia, lo ha fatto la pandemia. E infatti eccoci qui, per la seconda volta, a presentare una “mezza stagione”, da ottobre a dicembre. Ce lo impone la prudenza, in attesa di conoscere l’andamento epidemiologico e i decreti della Presidenza del Consiglio. Prudenza tanto più dovuta, visto che l’anno scorso non siamo riusciti a fare neanche quella mezza, venendo chiusi dopo appena una sola settimana di programmazione. Quella dolorosa chiusura ci brucia ancora. Ma quello che brucia veramente a Rifredi è il fuoco del teatro, quella fiamma che non si spegne mai e che infatti non si è mai spenta. Anche a teatro chiuso ha continuato a illuminare il buio della sala e dei nostri uffici, nutrendo progetti, prove e allestimenti che adesso sono pronti per riscaldare il cuore dei nostri spettatori. In questa prima mezza stagione ve ne presentiamo alcuni, privilegiando il recupero degli spettacoli più volte annullati o rimandati. Se vogliamo riconquistare il pubblico, crediamo sia importante puntare sulla qualità”.
Si parte con il Corpo più bello di Mirò
Si parte con il grande drammaturgo catalano Josep Maria Miró, a Firenze per la prima produzione di “Il corpo più bello che si sia mai visto da queste parti”, interpretato da Maddalena Crippa che veste i panni di cinque diversi personaggi: con il testo tradotto da Angelo Savelli prosegue la scoperta e promozione della drammaturgia contemporanea internazionale in Italia (8 e 9 ottobre). Dalla Spagna ecco Yllana in una nuova strepitosa formazione con “The Primitals”, insieme al quartetto di cantanti Primital Brothers (2-5 dicembre); attesissimo lo spettacolo della regista Emma Dante che presenta “Misericordia”: una favola amara sulla fragilità delle donne ambientata in un mondo violento e degradato (28-30 ottobre). Rifredi offre la possibilità ad Alessandro Paci di mettere in mostra il suo talento comico in “Matrimonio per caso”, con Diletta Oculisti e la regia di Andrea Bruno Savelli (14-17 ottobre), da segnalare il ritorno di Lorenzo Baglioni in “Canzoni a teatro” (19-21 novembre), Alessandro Riccio e Alberto Becucci in “Le mille e una Bruna” (23-28 novembre) e poi Riccio in coppia con Gaia Nanni in “La meccanica dell’amore” (26-31 dicembre). In cartellone l’ironia di Antonella Questa in “Affari di famiglia”, direttamente dal laboratorio comico di Serena Dandini (22- 24 ottobre); l’attore e regista Ciro Masella che porta Nikola Tesla sul palco insieme a Olmo De Martino in “Il funambolo della luce” (5-6 novembre); “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni in una trasposizione firmata da Angelo Savelli (8-11 dicembre), oltre a “Eneide. La rotta mediterranea”, una rilettura del capolavoro in chiave contemporanea sempre di Savelli per la regia di Edoardo Zucchetti (11-14 novembre). Non manca la danza con “Il Labirinto”, ultima produzione di COB Compagnia Opus Ballet diretta da Rosanna Brocanello, con le coreografie di Arianna Benedetti (16-17 dicembre), l’appuntamento domenicale per le famiglie è con la compagnia Il paracadute di Icaro (10 ottobre, 7 novembre e 19 dicembre).
L’attività del Centro di Produzione Pupi e Fresedde – Teatro di Rifredi è realizzata con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Firenze, con il sostegno di Fondazione CR Firenze e Unicoop Firenze.