Agnese Mazzei appartiene a una delle più antiche famiglie del vino in Toscana. Nella sua attività di architetto si è trovata a confrontarsi con quello che per un produttore vinicolo è il cuore dell’azienda: la cantina. Ore e ore di studio e progettazione nel suo ufficio in piazza Santo Spirito a Firenze.
“La cultura del vino si compone di vari aspetti: identità del territorio, tradizioni antiche spesso di famiglia, e ancora qualità, estetica. Negli ultimi anni bisogna tenere conto delle nuove esigenze produttive anche in un’ottica di sostenibilità. Oggi poi bisogna tenere conto anche delle esigenze dell’enoturismo – spiega Agnese Mazzei -. Disegnare una cantina significa tradurre in architettura questa poliedrica complessità della “cultura del vino”. Da oltre vent’anni tengo conto di questi fattori quando si tratta di progettare le dimore dei vini più conosciuti e pregiati nel mondo“.
Mazzei ha avuto la possibilità di cimentarsi con realtà vinicole di primo piano: dal Sassicaia a Brolio-Ricasoli. Basta sfogliare le pagine del suo sito. Ha ottenuto importanti riconoscimenti come il premio Best of Tourism Wine nella categoria “architettura, parchi e giardini”. Riconoscimento ottenuto nel 2009 con il progetto per la cantina del Castello di Fonterutoli. La cantina della sua famiglia. Un lavoro a cui è particolarmente legata. Oggi la cantina fa parte del circuito Toscana Wine Architecture: un network che comprende 14 realtà.
“E’ stato un progetto molto complesso realizzato tra il 2003 e il 2008 – ricorda l’architetta – E’ stata la prima cantina di una certa dimensione ad essere realizzata nella Provincia di Siena e forse la prima nella zona del Chianti Classico“. Un lavoro di squadra che ha visto la Mazzei confrontarsi con esperti di svariati settori.
“L’ obiettivo principale era quello di realizzare una cantina che dal punto funzionale produttivo ci permettesse di esaltare al massimo le potenzialità dei nostri vini: da qui una ricerca dettagliata per valorizzare il prodotto di 73 vigneti diversi, 120 particelle” puntualizza.
Mazzei mette in evidenza un aspetto importante nel lavoro di architetto: la capacità di intuire e comprendere cosa avverrà nell’immediato futuro. “All’epoca l’azienda era in forte crescita ma non ancora a regime, bisognava progettare una cantina pensando al futuro sviluppo legato alla crescita dei vigneti” aggiunge.
“Ad oggi la mia più grande soddisfazione è sapere che attraverso la ricerca, il lavoro di tante persone e la passione i nostri vini sono sempre più costanti in qualità ed eccellenza e questo grazie anche alla cantina che è stata pensata in ogni dettaglio a questo preciso scopo” conclude l’architetta.
Un modello che Agnese Mazzei ha portato poi in tutti gli altri progetti per rendere le cantine davvero un “tempio del vino“.