Dal 26 al 29 agosto Firenze diventa la capitale dei libri o meglio di chi ama leggere grazie al festival “La città dei lettori”. “Leggere cambia tutto” questo il claim della rassegna che porterà a Villa Bardini alcuni dei più interessanti scrittori italiani in quattro intense giornate di appuntamenti.
La manifestazione quest’anno si è moltiplicata viaggiando in tutta la regione, per la prima volta infatti ha toccato oltre a Firenze altri otto comuni toscani: Pontassieve, Grosseto, Montelupo Fiorentino, Villamagna, Sesto Fiorentino, Arezzo, e dopo la parentesi fiorentina arriverà anche a Calenzano e Bagno a Ripoli.
Ecco la nostra intervista al direttore Gabriele Ametrano
Ciao Gabriele! Per la prima volta quest’anno La città dei lettori è andata in tour in otto comuni toscani oltre a Firenze, com’è andata questa prima parte della rassegna?
C’è stata molta partecipazione nelle prime sei tappe. Gli amministratori comunali che ci hanno chiamato e ci hanno accolto sono stati entusiasti. Il parterre di ospiti che abbiamo proposto è stato d’eccezione. Devo dire che i piccoli centri sono molto attenti rispetto a una grande città come Firenze dove la proposta è più ampia e molteplice. Nel piccolo comune dove c’è meno scelta nell’attività culturale proporre al pubblico qualcosa di nuovo ha movimentato le giornate del festival.
“Leggere cambia tutto”: cosa significa per te questa frase?
È il “Dna” della città dei lettori, noi vorremmo diffondere la passione per la lettura e invitare lettori e non lettori a non abbandonare il percorso di approfondimento che si può fare con i libri. Veniamo da due anni di difficoltà e di chiusura e i libri sono stati veramente la salvezza in questo periodo di emergenza sanitaria in cui non ci siamo potuti muovere dalle nostre abitazioni. Leggere è un’evasione ma anche approfondimento. “Leggere cambia tutto” perchè leggere ci apre a nuovi orizzonti, scoprire le storie e le riflessioni degli autori ci dà la possibilità di dare al nostro orizzonte uno sguardo diverso sulla realtà, ci fa crescere, un percorso di crescita collettivo e personale.
Abbiamo passato due anni complicati, gli scrittori stanno già scrivendo della pandemia ? Oppure ancora è troppo presto per riflettere su quanto accaduto e fare un bilancio? Il Covid è già apparso nella narrativa?
Alcuni scrittori hanno incentrato la loro narrativa proprio su questa esperienza, altri invece hanno sfruttato questo periodo per approfondire delle tematiche. Faccio un esempio, lo avremo anche qui al festival (domenica 29 agosto, ore 17.30): Emanuele Coccia che ha scritto “La filosofia della casa”. Un libro che riflette sull’importanza della casa, di quello che rappresenta per noi. Andrea Baiani uno dei 5 candidati del Premio Strega anche lui ha parlato della casa. Secondo me gli autori hanno intrapreso un percorso di riflessione su quelli che sono stati gli elementi che ci hanno toccato durante l’emergenza sanitaria. Per ognuno di noi è stato diverso a seconda delle possibilità del momento, ma non c’è molta voglia di ripercorrere quell’esperienza. C’è invece interesse per rivalutare degli elementi che ci sono stati addosso: la casa, lo spazio, il trasferimento un altro tema molto ricorrente: il trasloco.
leggere ci apre a nuovi orizzonti, scoprire le storie e le riflessioni degli autori ci dà la possibilità di dare al nostro orizzonte uno sguardo diverso sulla realtà, ci fa crescere
Un’ultima domanda: consigliaci un libro da leggere per chi è ancora in vacanza
Mi sono appassionato moltissimo a due libri. Uno è “Spatriati” di Mauro Desiati uscito per Einaudi una narrativa elegante, un vero narratore, un libro che ci rappresenta tutti noi che siamo andati via dalla casa di origine, che ci siamo allontanati da determinati schemi familiari. Altro libro che consiglio di leggere per gratitudine, ma anche perchè per la prima volta nella sua vita ha raccontato qualcosa di autobiografico è il libro uscito postumo di Roberto Calasso “Memè Scianca”. Fin dalle prima pagine parla della sua ritrosia a raccontare la sua infanzia a Firenze in un momento in cui Firenze era sotto la seconda guerra mondiale e il fascismo. Attraverso le sue parole scopriamo una città diversa che vorremmo rivedere anche oggi, per la diffusione della cultura. Il mio affetto per questo libro è grande e per un uomo che ha fatto l’editoria italiana attraverso la sua casa editrice Adelphi.
Gli appuntamenti più importanti
Giovedì 26 agosto La città dei lettori festeggia i 180 anni di Giunti Editore. Alle 19 Lella Costa leggerà Pinocchio, mentre alle 21 Walter Delogu e la regista della serie Netflix “Sanpa” Cosima Spender dialogheranno con l’autore del libro “Sanpa, madre amorosa e crudele” Fabio Cantelli Anibaldi.
Venerdì 27 agosto Villa bardini ospita il Premio Strega, alle 20 ospiti Fabio Geda e Stefano Petrocchi, mentre alle 21 sarà il turno del vincitore dell’edizione 2021 Emanuele Trevi che parlerà del suo libro “Due vite”.
Sabato 28 agosto Michela Murgia terrà la sua Lectio magistralis “Le parole sono un ponte”.
Domenica 29 agosto due super ospiti, alle 19 Nicola Lagioia che parlerà de “La città dei vivi” con Gabriele Sabatini e alle 21 Roberto Saviano.