Sono 2.000 al giorno le chiamate ricevute e gestite dalla Centrale unica di risposta (Cur) 112 della Toscana ma quando il servizio sarà a regime per tutta la regione, entro fino aprile, le telefonate di emergenza saliranno a circa 6.500 al giorno, più di 4 al minuto.
Questo è quanto è stato spiegato oggi in occasione di un primo bilancio sull’attività della Cur a circa due mesi dall’inaugurazione della centrale operativa di Firenze. Al momento la Cur risponde alle chiamate di emergenza per Firenze, Prato e Valdarno aretino con circa 90 operatori.
Lo scopo è coordinare le chiamate di soccorso svolgendo il ruolo di filtro tra il cittadino e le 80 centrali operative locali di secondo livello, ovvero carabinieri, polizia di Stato, vigili del fuoco, emergenza sanitaria e guardia costiera.
“Stiamo rispondendo a circa 2.000 chiamate al giorno – ha spiegato Alessio Lubrani, direttore Numero unico di emergenza per la Toscana –, effettuiamo un filtro di circa il 50% delle chiamate che non sono reali emergenze, mentre il resto viene inoltrato alle centrali operative del territorio. La maggioranza delle richieste di soccorso in questo momento è per segnalazioni alle forze di polizia e ai carabinieri o le chiamate per l’emergenza sanitaria. Entro la fine aprile andremo a completare la migrazione della Toscana – ha aggiunto Lubrani -, già questo mese migriamo tutta la provincia di Arezzo, a marzo andiamo a gestire Pistoia, la zona dell’empolese, la provincia di Lucca e Massa Carrara”.
Il software, è stato spiegato, riesce a localizzare automaticamente l’utente che chiama ed ha a disposizione una ventina di traduttori, per altrettante lingue, in caso di chiamata da parte di stranieri. Gli utenti possono raggiungere la centrale con una telefonata, ma anche con sms, con la app WhereAreU, e tramite le chiamate automatiche dai veicoli dotati di tecnologia e-Call.