Finalmente è stato portato a compimento il restauro della Cappella dei Principi nel Museo delle Cappelle Medicee di Firenze. Dopo oltre vent’anni in cui ponteggi e lavori ne hanno limitato una piena fruizione, la cappella, può tornare ad essere ammirata, sotto una nuova luce, in tutta la sua grandiosa e principesca magnificenza. L’intervento conservativo è stata possibile grazie ad un finanziamento straordinario di 727.200,00 euro stanziato dal MiBACT di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
La storia della Cappella dei Principi
La Cappella dei Principi, alta circa 60 metri, larga oltre 30 metri e collocata sul retro dell’abside della basilica di San Lorenzo, è il grande mausoleo che i membri della famiglia Medici, divenuti granduchi, vollero costruire come nuova e sontuosa cappella funebre di famiglia. Il progetto fu da subito grandioso e la sua edificazione durò secoli.
Fu già Cosimo, primo Granduca di Toscana, a concepire il progetto alla metà del ‘500, ma i lavori per realizzarla furono avviati, all’inizio del ‘600, da Ferdinando I che interpretò il sogno del padre di un ambiente principesco completamente rivestito di marmi screziati e di preziose pietre dure. Per questo fece raccogliere le pietre più preziose: diaspri di Sicilia, marmi neri di paragone, rossi di Barga, granito di Corsica e molte altre varietà lapidee che vennero lavorate per creare sottili lastre destinate ad essere composte nei preziosi intarsi del rivestimento. Un lavoro complesso che dovette attendere ancora il secolo successivo per avere una fisionomia più compiuta, quando l’ultima rappresentante dell’illustre famiglia, Anna Maria Luisa de’ Medici, fece costruire la grande cupola, simile a quella del Duomo di Firenze, su disegno dell’architetto Ferdinando Ruggieri. Ma nessuno dei Medici vide il completamento della cappella. Il Granducato era ormai retto dalla famiglia dei Lorena quando, nel 1827, Pietro Benvenuti decorò la cupola con scene dalla Genesi scompartite da cornici dorate.
Il restauro
Alla fine del secolo scorso la caduta di una lastra ha portato alla luce un serio problema strutturale nei quattro grandi archi della cappella. Ha preso avvio allora un imponente lavoro di indagine, smontaggio e restauro dei paramenti lapidei, con l’applicazione di innovative strutture portanti e riposizionamento delle lastre, che avrebbe impegnato la Soprintendenza di Firenze per quasi due decenni. Nel 2015, anno in cui il Museo delle Cappelle Medicee entrò con la riforma del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (MIBACT) a far parte del complesso dei Musei del Bargello, tre dei quattro archi erano stati messi in piena sicurezza, ma la presenza dei ponteggi ricordava a tutti i visitatori che mancava ancora una parte da completare: l’arcone posto sul lato ovest della Cappella nel quale, la presenza di una grande volta e della sua connessione con l’apparato strutturale e decorativo, rendeva l’intervento particolarmente elaborato e indifferibile. Il lavoro, avviato operativamente alla fine del 2018, si è felicemente concluso all’inizio del 2020 restituendo alla città di Firenze, e ai visitatori tutti, la Cappella dei Principi nella sua originaria bellezza. Anzi, probabilmente il mausoleo dei Medici non è mai apparso al pubblico così luminoso.
Una nuova illuminazione
Prima di smontare definitivamente i punteggi l’architetto Maria Cristina Valenti dei Musei del Bargello, che ha seguito questa ultima fase dei lavori di restauro, ha curato l’allestimento di un nuovo sistema di illuminazione con l’obiettivo di valorizzare adeguatamente il lungo lavoro svolto in questi anni. Il nuovo impianto di illuminazione, con i suoi effetti modulari, sarà il protagonista dell’apertura serale straordinaria del Museo delle Cappelle Medicee, programmata, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (GEP), per sabato 26 settembre a partire dalle 19:30.