Il 5 marzo del 1922 nasceva a Bologna Pier Paolo Pasolini, scrittore corsaro e artista ingombrante, figura fra le più complesse, discusse e scandalose della seconda metà del Novecento.
A un secolo dalla nascita, Pasolini, nella sua complessità e contraddizione, continua a parlarci. A 100 anni esatti dalla sua nascita la Biblioteca Lazzerini di Prato lo ricorda con una speciale bibliografia allestita nella hall d’ingresso.
Una bibliografia a testimonianza della sua vitalità intellettuale irrefrenabile che lo ha spinto a sperimentare tutti i generi e tutti i linguaggi.
Pasolini infatti è stato poeta, romanziere, saggista, critico, regista cinematografico, drammaturgo, opinionista e commentatore dell’attualità, protagonista assoluto della scena culturale e coscienza critica del paese fino alla morte tragica nel 1975.
Libri e film da prendere in prestito
Tante proposte di lettura e visione per ripercorrere la produzione artistica decisamente eclettica del genio pasoliniano che ha lasciato la sua impronta nella cultura italiana.
La biblioteca propone così ai suoi lettori tutta l’opera di Pasolini, autore di molte raccolte di versi (riunite poi sotto il titolo di Bestemmia) e di romanzi che hanno cambiato la letteratura italiana, come Ragazzi di vita, Una vita violenta, Il sogno di una cosa o Teorema.
È poi possibile prendere in prestito tutti i capolavori insuperabili che l’intellettuale ibrido e anticonformista ha regalato al cinema: Accattone, Mamma Roma, Il Vangelo secondo Matteo, Uccellacci e uccellini, Edipo re, Teorema, Porcile, Medea, Il Decameron, I racconti di Canterbury, Il fiore delle Mille e una notte, Salò e le 120 giornate di Sodoma.
Non solo. Fra le tante curiosità disponibili, il documentario Centoventi contro novecento di Alessandro Scillitani che racconta la storia della domenica calcistica più importante del cinema italiano, il match del 1975 tra la troupe di Salò e le 120 giornate di Sodoma di Pasolini contro quella di Novecento di Bertolucci. Due film che si stanno girando negli stessi giorni a pochi chilometri di distanza. Una partita epica, leggendaria nei racconti della gente di cinema, ma praticamente sconosciuta al pubblico.
Non mancano poi saggi che affrontano da una pluralità di punti di vista e approcci critici la figura del grande intellettuale per restituire un profilo completo e aggiornato di un’opera vastissima e complessa come quella di Pasolini.
Solo per citarne alcuni: I teatri di Pasolini di Stefano Casi con l’introduzione di Luca Ronconi o Il segno della contaminazione in cui Alessandro Cadoni indaga la mescolanza stilistica tra critica, letteratura e realtà nei film di Pasolini.