Galleria Continua presenta per la prima volta in Italia una personale di JR. L’artista francese, noto in tutto il mondo per le sue installazioni su larga scala, a metà strada tra arte pubblica e fotografia, appartiene alla nuova generazione di artisti che reinterpretano l’identità delle metropoli contemporanee.
Ogni viso ha una storia e JR da anni gira il mondo fotografandoli e poi stampandoli e incollandoli ingigantiti sui muri di case, montagne e fabbriche, perchè non si perda il loro ricordo. Non sono eroi, sono volti di gente comune, uomini e donne che rappresentano la memoria delle città e che denunciano le contraddizioni della nostra società. L’obbiettivo di JR è fare dell’arte uno strumento per cambiare il mondo, fin da quando ha iniziato giovanissimo a scattare foto con una macchina trovata per caso nella metropolitana di Parigi.
Nel 2017 ha realizzato insieme alla grande regista Agnès Varda scomparsa il 29 marzo 2019 un film delizioso premiato anche a Cannes che ha fatto il giro del mondo: ‘Visages Villages’ cioè ‘Volti e villaggi’. Loro due, definiti la coppia cinematografica del secolo hanno girato in lungo e in largo tutta la Francia per ascoltare e poi raccontare le storie delle persone.
Una delle sue installazioni più famose è il volto del bambino che ‘sbircia’ al di là del muro eretto da Trump per separare il Messico dagli Stati Uniti. ‘Kikito’ questo il nome del piccolo, ha sfidato apertamente il presidente degli Stati Uniti che ha abolito la Deferred Action for Childhood Arrivals, il sistema di tutela per i minori figli di immigrati irregolari.
La mostra a San Gimignano
A San Gimignano è in mostra il suo ultimo film: “Omelia contadina”, un cortometraggio realizzato con la regista italiana Alice Rohrwacher e presentato in anteprima nell’ambito della 77esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Un’azione cinematografica tesa a scongiurare la scomparsa della civiltà contadina che, nella mostra presso la Galleria Continua, JR declina attraverso una serie di opere fotografiche realizzate su vetro, su gesso e un’installazione site specific che occupa e trasforma l’intera platea e il palcoscenico dell’ex cinema teatro dove ha sede la galleria.
La mostra è stata accompagnata da un evento performativo “Processione Omélia Contadina”. Il progetto nasce dall’interesse di JR per le difficoltà riscontrate da un grande numero di piccoli agricoltori e cittadini dell’altopiano dell’Alfina. Così Alice Rohrwacher ha raccontato la genesi del progetto: “nell’autunno scorso durante una passeggiata sul confine tra Umbria, Lazio e Toscana, raccontavo all’amico e artista JR le mie preoccupazioni sulla distruzione del paesaggio agrario, violato dalle monoculture intensive con cui le grandi società stanno plasmando interi territori. Gli raccontavo, da figlia di un apicoltore, della grande moria di insetti che impianti simili producono, e delle lotte dei piccoli contadini che provano ad arginare questo fiume in piena di speculazioni, sussidi, pesticidi. Ad un certo punto ci siamo fermati ad un crocevia: su tutti i fronti si dipartivano fino a raggiungere l’orizzonte file ininterrotte di noccioli. Mentre guardavamo ci siamo detti che sembrava un cimitero di guerra. Sulla via del ritorno abbiamo deciso: se sembra un cimitero, dobbiamo celebrare un funerale. Ma che sia un funerale pieno di vita!”