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Jovanotti pubblica “Mediterraneo” la sua dichiarazione d’amore a un “luogo sacro” di speranza e dolore

Otto canzoni nuove di zecca che vanno a comporre il nuovo capitolo de “Il disco del sole”, anticipato dal singolo “I love you baby!”

Jovanotti - © https://www.facebook.com/lorenzo.jovanotti.cherubini

Venerdì 1 aprile è uscito su tutte le piattaforme online “Mediterraneo”, il nuovo capitolo de “Il disco del sole” del toscano Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti.

Mentre fervono i preparativi per il Jova Beach Party, la grande e coloratissima festa che si terrà il 2 e 3 settembre 2022 al Muraglione in Darsena a Viareggio ecco otto nuove canzoni che anticipano l’uscita del disco fisico prevista per il solstizio d’inverno, prima di allora le uscite saranno solo fluide e digitali.

I brani si ispirano al Mediterraneo non solo un mare, ma un concetto, una speranza, un dolore, una questione aperta, una grande storia e soprattutto un simbolo di scambi, avventure, viaggi, incontri, suoni, amori, promesse.

”Amo queste canzoni, le ringrazio. – ha dichiarato Lorenzo Cherubini – Per me queste canzoni sono benedizioni. Sono “grazie ricevute” e le amo talmente tanto che la gioia di pubblicarle è solo successiva alla gioia di averle scritte e di averle viste nascere e crescere fino al momento in cui, oggi, le condivido con tutti. Il mediterraneo in questi ultimi anni mi si è manifestato come un luogo sacro, una riscoperta e un invito al viaggio nonostante non mi sia mosso di un passo, come è successo a tanti di recente. Nel Mediterraneo, dove tutto è nato, le rotte dei marinai e gli dei, mi sono immerso per rinascere, e mi sono commosso ed esaltato. Epifanie dei sensi e dello spirito. I suoi porti sono canzoni, le sue coste sono un ritmo che cambiava sempre rimanendo se stesso, le sue albe sono le mie albe, i suoi tramonti sono promesse di un domani migliore. Soprattutto ho lasciato fluire le canzoni che nascevano e ho cercato di “dirigerle” il meno possibile, che dicessero loro a me quello di cui avevo bisogno, senza che io dessi troppe indicazioni. Istinto puro, i cinque sensi aperti nel chiuso di una stanza. Il vero viaggiatore non rinuncia al viaggio, tutto diventa viaggio. I “vagabondi delle stelle” (Jack London cit.) si incontrano in giro per l’universo, senza tempo e senza spazio”.

”Mi rendo conto che questo progetto di “disco del sole” non è allineato agli standard richiesti oggi dal mutevole e mutante “mercato” della musica, fatto soprattutto di singoli che mettano insieme visualizzazioni streaming e passaggi radio, in un consumo rapidissimo. Con questo progetto voglio solo guardare avanti, costruire il mio futuro una canzone alla volta. Non fraintendetemi, amo i “singoloni” e sono cresciuto con l’idea che nella musica pop sono soprattutto i 45 giri a lasciare la traccia più rilevante e a formare un repertorio di un artista. Premesso questo, per me è importante seguire l’istinto del momento e assecondare le energie che arrivano dal cuore.

Il mediterraneo in questi ultimi anni mi si è manifestato come un luogo sacro, una riscoperta e un invito al viaggio nonostante non mi sia mosso di un passo, come è successo a tanti

Ad un certo punto di un anno fa circa dopo un periodo di distacco forzato dalla musica mi sono svegliato con il desiderio irresistibile di fare canzoni, senza uniformarmi a quello che sentivo in giro, senza pensare a “featuring” e “posizionamenti”. In modo piuttosto selvatico e istintivo ho scritto pezzi, senza avere in testa nessuna strategia, solo la voglia di condividere questa cosa che mi bolliva dentro. So bene quanto sia cambiato il modo di distribuire la musica. La cosiddetta soglia di attenzione è bassissima e le case discografiche sono concentrate esclusivamente sul new business digitale dei pezzi singoli, che funzionano soprattutto quando contengono un “jingle” adatto alla viralità e alle brevità dei social network”. 

”A me questo va benissimo e non mi lamento, inoltre offre prospettive interessanti per artisti e songwriters. Però dopo tanti anni di musica ho la grande fortuna di avere un pubblico con il quale il dialogo è intenso e approfondito, tutt’altro che superficiale o mordi e fuggi. E questo fiume di canzoni è per loro, anzi per noi, per questa città dislocata nello spazio le cui strade sono i pezzi, i testi, le idee, i concerti, gli spettacoli, i raduni, le occasioni , l’energia che si accumula e a un certo punto si scatena. Per la prossima estate, cioè tra pochissimo, pubblicherò altri pezzi, una specie di collezione estiva, ancora diversa, e spero gradita. È un tempo così, e ci sto dentro, senza forzature, con la sensazione di fare quello che amo e di condividerlo”.

Il singolo: I love you baby

Il disco è anticipato dal singolo “I Love you baby” che ha un video diretto da Leandro Emede.

Lorenzo ha raccontato: “Abbiamo immaginato un’ambientazione simbolica, e un enorme deposito magazzino rispondeva bene a quello che cercavo. Pensavo alla luna di Orlando, a quel canto del poema di Ariosto che adoro, quando Astolfo in groppa all’ippogrifo vola sulla luna a recuperare il senno del paladino e lassù ci trova un mondo, che generalizzando molto potremmo chiamare, sebbene freud sarebbe nato 300 anni dopo, l’inconscio. Così questo luogo dove le cose sono impacchettate, mute, in attesa di essere spedite e di diventare di qualcuno, c’è questo magazziniere che finito l’orario di lavoro, nella notte, essendo innamorato pazzo, trasforma con il suo stesso sguardo il luogo freddo e buio in un teatro magico, e tutto si trasforma. I love you baby!!!!!! più chiaro di così non c’era.”

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