In Toscana sarà possibile attivare fino a 80 percorsi ITS per formare dal prossimo autunno fino a 2.000 supertecniche e supertecnici sempre più richiesti dal mondo delle imprese nei settori strategici dell’economia toscana.
“È l’offerta Its più vasta e diversificata mai messa in campo, effetto della combinazione delle risorse del Pnrr e del cofinanziamento regionale attraverso l’Fse+2021/2027”, ha spiegato il presidente Eugenio Giani, presentando con l’assessora a istruzione, formazione e lavoro Alessandra Nardini e il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale della Toscana Lorenzo Pierazzi la proposta che prenderà il via nelle varie province della regione tra settembre e novembre 2024.
Il biennio 2024\2025
Per il biennio 2024/2026, al bando cofinanziato tramite il Fondo Sociale Europeo con circa 6milioni e 667 mila euro che sosterrà 20 progetti proposti dalle 10 Fondazioni ITS, si aggiungono i 60 percorsi finanziati dal livello nazionale nell’ambito del piano di potenziamento previsto dalla missione 4 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
“Al nostro insediamento in questa legislatura – ha sottolineato l’assessora Nardini – erano 7 le Fondazioni ITS attive nella nostra regione, adesso siamo saliti a 10, andando a coprire tutte e 10 le aree tecnologiche previste dalla nuova riforma nazionale. Ricordo inoltre che, per la prima volta, l’anno formativo che sta terminando ha visto attivato almeno un percorso ITS in ogni provincia toscana. È su questo terreno fertile che si potranno innestare e sviluppare anche i percorsi finanziati attraverso il PNRR”.
I percorsi ITS
I percorsi ITS, accademie ad alta specializzazione tecnologica che permettono di conseguire il diploma di tecnico superiore, promossi nell’ambito di GiovaniSì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani, abbracceranno tutte le aree tecnologiche considerate “strategiche” per lo sviluppo economico e la competitività del Paese e della Toscana : energia e ambiente, mobilità sostenibile e nautica, nuove tecnologie della vita, sistema agroalimentare, sistema casa, meccatronica, sistema moda, servizi alle imprese [/mark] e agli enti senza fini di lucro, turismo, beni attività e attività culturali, tecnologia dell’informazione, della comunicazione e dei dati.
Tutti i percorsi (qui l’elenco completo), sia i 20 finanziati con l’avviso regionale FSE+ sia i 60 a gestione diretta del Ministero, prenderanno il via tra settembre e novembre 2024.
I percorsi di SATI (Scienze Aziendali Tecnologia Undustriale), l’ultima Fondazione ITS nata in Toscana, saranno effettivamente operativi dopo l’accreditamento previsto dalla riforma ITS del 2022.
“Gli Its sono un grande investimento per favorire la buona occupazione, a partire da quella giovanile, e superare il mismatch, il disallineamento domanda-offerta perché si formano quei profili altamente qualificati che il mondo delle imprese richiede”, hanno osservato Nardini e Giani che ribadiscono l’impegno della Regione a far conoscere sempre più il sistema ITS toscano. “Anche quest’anno metteremo in campo una campagna di comunicazione regionale per far conoscere l’offerta formativa ITS in partenza dal prossimo autunno e sia a lavoro, insieme all’Ufficio Scolastico Regionale, braccio operativo del Ministero sul nostro territorio, per rafforzare il nostro impegno sull’orientamento – hanno concluso – poiché una delle criticità che si riscontra nel nostro Paese è la scarsa conoscenza del sistema ITS, di questo segmento di formazione terziaria non universitaria e su questo dobbiamo insistere per riuscire a far cogliere la straordinaria opportunità offerta da questi percorsi post diploma a sempre più ragazze e ragazzi”.
Alti livelli di occupazione post diploma
Il grande merito degli its è quello di costruire l’offerta formativa insieme alle aziende, così da colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro. Questi percorsi consentono di formare profili altamente qualificati dal punto di vista tecnico e tecnologico, promuovendo così occupazione, in particolare giovanile, e le condizioni per lo sviluppo di un’economia ad alta intensità di conoscenza, competitiva e resiliente.
Secondo l’ultimo monitoraggio Indire, l’87% di diplomate e diplomati ha trovato lavoro a un anno dal diploma, e di questi il 93,8% in un’area coerente con il percorso concluso . I percorsi – da 1800 o 2000 ore – hanno una durata di due anni e sono caratterizzati da lezioni in aula, in laboratorio e da visite guidate dirette alla conoscenza dei settori produttivi pertinenti ai percorsi stessi con docenti che provengono per almeno il 60% dal mondo del lavoro e delle professioni.