Locatelli sbaglia dal dischetto, meno male che Dani Olmo manda alto. Poi vanno a segno in ordine Belotti, Bonucci e Bernardeschi. Donnarumma si rifà e blocca il tiro di Morata. Manca poco a mezzanotte quando Jorginho segna il rigore che strappa il biglietto degli azzurri per la finale dell’Europeo.
La sofferenza è finita, ora sventolano le bandiere, suonano i clacson in strada, l’Italia è in finale.
L’Italia soffre per 120 minuti, è la vecchia Italia, quella che stringe i denti e si chiude ma alla fine a Wembley domenica prossima saremo noi a scendere in campo. La Spagna ha giocato bene, onore al merito, questa volta però i rigori non ci sono fatatali.
Incontenibile l’esultanza degli undici del Mancio a fine partita esplosa in un coro di gruppo dedicato al compagno Spinazzola incorniciato dalle lacrime di Gigione.
Lacrime e euforia anche sugli spalti dello stadio inglese a stragrande maggioranza italiana: circa 11mila i tifosi londinesi d’adozione con il cuore azzurro che hanno cantato a squarciagola l’inno di Mameli a inizio partita passando poi all’oramai “mai più senza” ritornello dei Seven Nation Army’ dei The White Stripes.
Piazza esplose anche in Italia, da Roma a Milano passando per Bologna e Firenze. Festa fino a tarda serata per le vie del centro, da piazzale Michelangelo all’anfiteatro delle Cascine dove è allestito un maxi schermo.
A notte fonda i giocatori sono rientrati a Coverciano, dove ad attenderli c’era un gruppo di tifosi.
Quella di ieri sera è una vittoria che ha il sapore della finale. Sarà che questo gruppo piace, sarà che non c’è un numero 10 (col benestare di Insigne) da santificare (o demonizzare), c’è la squadra, c’è il calcio che unisce. E la speranza che i ragazzi del ’68 (gli unici ad avere portato l’Italia in vetta all’Europa) possano aver trovato finalmente dei sostituti si fa sempre più largo.
L’euforia per la vittoria contro le Furie rosse ha invaso inevitabilmente anche i social: il presidente della Regione, Eugenio Giani alle 00.09 posta la foto del palazzo Strozzi illuminato del tricolore. Mentre Mazzeo, presidente del Consiglio Regionale, sceglie la foto di Insegne con indosso la maglia numero 4 di Spinazzola.