Parlare dei rischi a cui è esposto il nostro territorio o di prevenzione non è certo facile. A questa difficoltà si sono sommati 18 mesi di emergenza pandemica, di relazioni a distanza e di diffidenza verso il contatto con persone che non conosciamo. Queste sfide, però, sono state affrontate con passione e entusiasmo dai tantissimi volontari toscani che sono tornati in ben 16 piazze della nostra Regione per la campagna nazionale Io Non Rischio. Durante tutta la giornata di domenica 24 ottobre, i volontari con la sciarpa gialla di Io Non Rischio, hanno incontrato cittadini, cittadine e numerosi bambini e bambini per parlare con loro di rischio alluvione, di rischio terremoto, ma anche dei comportamenti da adottare per mettersi in sicurezza oltre che di prevenzione e pianificazione di protezione civile.
Nei comuni di Firenze, Greve in Chianti, Marradi, Grosseto, Livorno, Castelnuovo di Garfagnana, Seravezza, Pisa, Pontedera, San Miniato, Montemurlo, Pistoia, San Marcello Piteglio, Murlo, Siena e Sovicille i volontari di diverse associazioni di volontariato, uniti dalla campagna Io Non Rischio, hanno incontrato i cittadini e con loro hanno parlato di buone pratiche di protezione civile ma hanno anche rivissuto eventi del passato attraverso le linee del tempo allestite nelle diverse piazze.
“Un format che funziona” ha sottolineato il Capo Dipartimento Fabrizio Curcio, in occasione dell’Earth Technology Expo proprio parlando di Io Non Rischio. Campagna che ha nella comunicazione l’attività principale. “Si tratta di un aspetto molto importante. – ha proseguito Curcio – La costruzione del sistema di Protezione civile ha senso se poi riusciamo a comunicarlo ai cittadini. Se il cittadino è in primo luogo artefice delle proprie azioni, ecco che quelle informazioni diventano utili nel momento in cui si prepara o si trova all’interno di un evento emergenziale, o quando richiede prevenzione o sicurezza”. Attività di comunicazione che trova nella tecnologia un valido alleato: “Non dobbiamo pensare che la tecnologia possa sostituire tutto. Il sistema di allertamento è importante, certo, ma solo nel momento in cui i cittadini sanno cosa fare. Quindi alla tecnologia dobbiamo sempre unire buone pratiche, ma anche la conoscenza dei rischi e del territorio. Però è vero: la tecnologia è ormai alla base della nostra vita quotidiana“, ha concluso il Capo Dipartimento.
Dopo la buona riuscita dello scorso anno, quando la campagna si è svolta solo in modalità digitale, anche per questa edizione è stata mantenuta la piazza Io Non Rischio sui social network che in Toscana si è svolta su 46 piazze diverse. I volontari e le volontarie dei Comuni di Castel Focognano, Castelfiorentino, Monte San Savino, Pratovecchio Stia, Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Empoli, Fiesole, Palazzuolo sul Senio, Pontedera, Scandicci, Capoliveri, Collesalvetti, Rosignano Marittimo, Lucca, Pietrasanta, Porcari, Carrara, Calcinaia, Casciana Terme Lari, Guardistallo, Vecchiano, Vicopisano, Prato, Monsummano Terme, Montecatini Terme, Castagneto Carducci hanno messo in campo creatività e ingegno nel realizzare tanti contenuti digitali, video e interviste per portare i temi della campagna sui social network dove hanno raccolto commenti, condivisioni e tanto entusiasmo dagli utenti delle diverse piattaforme utilizzate.