Salgono anche in Toscana come in tutta Italia i casi di Coronavirus, i positivi sono quasi quintuplicati nel corso dell’ultimo mese: erano 833 quattro settimane fa, poi 839, 1.901 e 3.992 nell’ultima settimana. I tamponi analizzati ormai si sono stabilizzati mediamente oltre i 10.000 giornalieri, con un calo durante il fine settimana. L’Italia ha toccato i 10.000 casi giornalieri, distribuiti piuttosto uniformemente tra le regioni, con Lombardia e Campania che evidenziano, per i numeri assoluti che le contraddistinguono, le situazioni di maggior criticità.
Se guardiamo ai casi degli ultimi 14 giorni (dati forniti dall’ARS) le zone socio sanitarie maggiormente colpite sono quelle della Valle del Serchio (oltre 400 casi x100.000 abitanti), e, con oltre 200 casi x100.000, il Valdarno, l’Alta Val d’Elsa, la Val di Chiana Aretina, l’Alta Val di Cecina, l’Empolese Valdarno, la Pratese, l’Aretina (con aggiunta delle ex zone del Casentino e della Valtiberina). L’età media dei casi si è spostata intorno ai 43 anni, con un bilanciamento tra i due generi, colpiti praticamente in egual misura dal contagio. La quota degli ultra 65 anni sta tornando a salire, e rappresenta quasi un quarto casistica dei contagiati attuali. Nelle ultime 4 settimane i ricoveri Covid si sono triplicati: sono 359 le persone attualmente ricoverate nei reparti Covid, erano 170 una settimana fa e 111 quattro settimane fa. Nello stesso periodo le terapie intensive sono passate da 24 ricoverati a 30, fino ai 51 attuali, l’incremento in questo caso è meno repentino.
Ecco la nostra intervista al dottor Fabio Voller direttore dell’Ars Agenzia Regionale di Sanità
Salve dottore la curva dei contagi sta salendo, ce lo aspettavamo, ma quali sono le cause principali di questo innalzamento? Sono effettivamente i comportamenti sbagliati di alcuni cittadini o ci sono anche altro motivi?
Ci saranno stati dei comportamenti sbagliati rispetto all’utilizzo della mascherina, probabilmente anche il sistema di tracciamento è andato molto in difficoltà passati i 150 casi al giorno. Questo ha portato ovviamente all’impossibilità di tracciare in modo efficace i contatti dei casi. In questo senso il nuovo sistema della Regione Toscana di prenotazione del tampone online potrebbe aiutare tanto per effettuare immediatamente i tamponi, questo già ci permette di velocizzare il tracciamento dei casi. Ho capito che verrà messa su anche una centrale di “contact tracing” e questo è fondamentale perché poi sono gli stesso operatori che vano a fare il tampone che fanno un’indagine epidemiologica e devono mettere in quarantena le persone che sono venute a contatto, questa parte sicuramente va implementata.
Quali sono i “luoghi a rischio”, dov’è il pericolo reale di contagio?
Quello che vediamo noi è che i luoghi della diffusione del virus sono: la famiglia, il lavoro, le Rsa (anche se non con numeri ancora importanti), quella che è la mia percezione però è che il problema dei trasporti è stato fondamentale. Le persone sono in grande prossimità e non è detto che tutti indossino la mascherina sempre, perché non ci può essere un controllo. C’è da ricordare che in autobus o in treno è sempre meglio indossare l’fpp2 piuttosto che la mascherina chirurgica perché dà una maggiore protezione. La nostra paura è che il maggior movimento e l’utilizzo dei trasporti pubblici abbia aiutato molto il virus a circolare.
Però adesso le morti sono molto basse, ora siamo più pronti a curare il virus?
Le morti seguono la cura dei contagi 15-20 giorni dopo, sono cioè differite nel tempo. Quello che purtroppo stiamo vedendo è che l’incremento esponenziale nei casi sta portando in questi giorni all’incremento esponenziale dei ricoveri. Se aumentano i ricoveri sicuramente aumenteremo anche i decessi, probabilmente non con la quota di prima. Non saranno i numeri di marzo e aprile perché abbiamo imparato ad usare quelle poche armi che abbiamo contro il virus cioè la posizione prona, il cortisone, l’utilizzo delle terapie di supporto dell’ossigeno. Questo aiuta però io mi aspetto un aumento esponenziale. Siamo già a un terzo di occupazione delle risorse ospedaliere che occupammo al massimo di marzo. A fine marzo avevamo 1500 ricoveri generali con 300 terapie intensive, oggi siamo a quasi 500 ricoveri e una 70ina di terapie intensive. Le TI crescono meno perché il quadro clinico è un po’ diverso, abbiamo meno polmoniti ma più persone hanno bisogno delle terapie di supporto. Forse questo mette anche più in crisi l’organizzazione ospedaliera che deve rispondere anche a tutti gli altri problemi no-Covid, i ricoveri ordinari. Quindi la pressione sugli ospedali rimane importante e cresce giorno dopo giorno.
A che punto siamo col vaccino? Quando arriverà?
Stiamo alla fonte ufficiale è ClinicalTrials.gov, ci sono 8 vaccini in fase 3 nel mondo, che stanno cioè finendo la sperimentazione. Nel vaccino di Oxford c’è una piccola partecipazione anche dell’Italia. Ovviamente stanno correndo. Tutte le indiscrezioni su quando potremo prenderlo lasciano secondo me il tempo che trovano.
Quando leggiamo che il virus ‘sta mutando’ è una fake news?
Direi che il virus è identico a prima. E’ un virus molto contagioso, questo lo abbiamo capito. Ora lo intercettiamo di più perché a livello italiano siamo arrivati a 160 mila tamponi al giorno, in Toscana ci stiamo avviando verso i 15 mila al giorno. Più si cerca e più si trova, il virus non è cambiato, siamo cambiati noi ma non fino in fondo.