Un padre e una figlia, la mamma che se ne va e un’insegnante che arriva, un piccolo paese sullo sfondo di un’isola sospesa tra arrivi e partenze. Questa la trama del film ‘Forse è solo mal di mare’ da qualche giorno nelle sale fiorentine, una ‘commedia familiare’ diretta da Simona De Simone che vede come protagonista Francesco Ciampi. L’attore toscano che nel film interpreta un fotografo in biblico tra l’amore per la compagna Claudia e quello per la figlia Anita nella splendida cornice dell’isola di Linosa, è stato protagonista della terza edizione del format social ‘InToscana InCucina’ che si è tenuto il 29 maggio nello spazio di Eataly a Firenze. Ecco la nostra intervista.
Ciao Francesco com’è nata l’idea del film ‘Forse è solo mal di mare’?
Io ho visto nascere questo progetto, insieme e a Matteo Querci. Dieci anni fa sbarcammo a Linosa, perché eravamo a Lampedusa per un altro progetto e abbiamo incontrato una persona al porto Salvatore con cui abbiamo sempre mantenuto i rapporti. Quel giorno a Linosa scoprimmo quest’isola incantevole e straordinaria e Matteo Querci disse: ‘io devo fare un film qua, altrimenti me ne pentirò’. Il soggetto l’abbiamo scritto insieme a io, Matteo Querci, Tommaso Santi e a Fabrizio Loffi. Il ruolo del protagonista è stato scritta su di me. Volevo provarmi in un ruolo non comico, più poetico, più affascinante.
Barbara Enrichi ci ha raccontato che non è facile lavorare su un’isola come Linosa, in cui le condizioni meteo spesso sono avverse
Prima di tutto quando vai a girare su Linosa che è uno scoglio in mezzo al mare devi ricordarti di portare tutto, anche le pile stilo, perché lì non c’è nulla. Se c’è il mare grosso non arrivano le navi e quindi se ti si rompe qualcosa sei costretto a rimanere fermo. Non solo c’erano impedimenti per girare, ma anche gastronomici, nel senso che quando c’era brutto tempo le botteghe si svuotavano. Erano questi i problemi. È difficile anche arrivare a Linosa devi prendere l’aereo e varie navi, ci vuole un giorno e una notte.
Passando a parlare del tuo rapporto con Beatrice, tua figlia Anita nel film, com’è andata?
Ho due figli esattamente dell’età di Anita che nel film ha 17 anni, i conflitti che ha lei li posso rivedere anche a casa. Andare o restare in Italia è un dubbio che hanno anche i miei figli. Segui il sogno o l’affetto familiare? Io ai miei figli dico sempre: fate quello che vi sentite, dovete fare la vostra strada, nel film la situazione è un po’ diversa. Con Beatrice, l’attrice che impersona Anita, ci siamo conosciuti al casting. Poi ci siamo rincontrati a Manifatture Digitali un mese prima della partenza per provare in tre giorni tutta la sceneggiatura. Da quando siamo arrivati a Palermo non ci siamo più lasciati fino all’ultimo giorno di riprese. Un mese e mezzo insieme, il tempo ci è passato in un lampo.
Un’ultima domanda, il tuo piatto preferito della cucina toscana?
La cucina toscana mi piace tutta, ma da pratese doc quale sono io non posso fare a meno dei sedani alla pratese, un piatto particolare che molti non conoscono. Sono costole di sedano bollite, poi fritte con uovo e farina, poi riempite di sugo di carne e ripassate in padella. Sembra un piatto pesante ma in realtà è davvero appetitoso.
Rivedi la puntata di InToscana InCucina del 29 maggio: