Prevedere fino a sei ore di anticipo le alluvioni provocate da fiumi minori e torrenti, corsi d’acqua che sono ad oggi i più difficili da gestire e monitorare e spesso responsabili di esondazioni improvvise, come quelle avvenute negli ultimi anni in Toscana.
I corsi d’acqua minori a rischio alluvioni impreviste
È questo l’obiettivo dei nuovi nuovi modelli previsionali basati sull’intelligenza artificiale sviluppati da uno studio dell’Università di Pisa e del Consorzio di Bonifica Toscana Nord, che è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports.
“Le forti precipitazioni concentrate in breve tempo e su aree ristrette rendono difficile la gestione dei corsi d’acqua minori, dove la rapidità di deflusso delle acque piovane aumenta il rischio di piene improvvise, basti pensare agli eventi alluvionali avvenuti nel novembre 2023 nella provincia di Prato dove sono esondati i torrenti Furba e Bagnolo e, più recentemente, a quelli che hanno colpito la Valdera e la provincia di Livorno” spiega Monica Bini, professoressa del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa che ha coordinato la ricerca, a cui ha partecipato anche Giada Vailati, studentessa del corso di laurea magistrale in Scienze Ambientali, e l’ingegnere del Consorzio di Bonifica Lorenzo Fontana.
Verso lo sviluppo di software per le previsioni
I modelli predittivi che si basano sull’IA sono stati addestrati a partire dalla banca dati pluviometrica e idrometrica fornita del Servizio Idrologico Regionale della Toscana. Il passo successivo sarà quindi di sviluppare software semplici e facili da usare per anticipare le criticità dei corsi d’acqua e di mitigare i danni.
“L’intelligenza artificiale si è rivelata uno strumento prezioso per dare preallerta in piccoli bacini anche con sei ore di anticipo, ma resta fondamentale che le decisioni operative siano sempre supervisionate da esperti” ha aggiunto il dottor Marco Luppichini, primo autore dell’articolo e assegnista di ricerca del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Ateneo pisano.
La collaborazione tra l’Università di Pisa e il Consorzio di Bonifica Toscana Nord proseguirà nei prossimi mesi e estenderà gli studi ad altri corsi d’acqua.