Quasi dodici milioni di euro per finanziare progetti innvoativi legati all’intelligenza artificiale. Sono le risorse che saranno messe a disposizione delle imprese italiane attraverso una serie di bandi a cascata della Fondazione Fair, che fa base a Pisa e gestisce il partenariato esteso di università, centri di ricerca e imprese finanziato dal PNRR per 115 milioni di euro sul tema dell’AI, capitanato dal Consiglio Nazionale della Ricerche.
I bandi, che usciranno tra la marzo e aprile e sono stati presentati oggi a Firenze, saranno rivolti a grandi aziende, ma anche PMI e startup interessate a utilizzare le competenze messe a disposizione da tutti i partner del progetto Fair (che sta per “Future AI Research”) per sviluppare progetti applicativi sull’intelligenza artificiale.
“L’avvio dei bandi a cascata della Fondazione rappresenta una straordinaria opportunità per le tante imprese ad alto tasso tecnologico che operano nel nostro Paese – ha detto la presidente del CNR Maria Chiara Carrozza – è un passo concreto per favorire nuovi modelli di partenariato tra il mondo della ricerca e quello imprenditoriale e avviare collaborazioni per sviluppare il potenziale di innovazione. Sul lungo termine, la sfida sarà quella di massimizzare l’impatto di questi programmi, sostenendo strumenti e tecnologie che possano avere un effetto positivo sulla produttività del nostro Paese e sulla società, favorendo un obiettivo di bene collettivo”.
Un’occasione di innovazione e occupazione per le imprese toscane
Un’occasione di innovazione e crescita da non perdere anche per le aziende toscane, dalle realtà più strutturate alle tante piccole e medie imprese, come ha sottolinato anche l‘assessore alle attività produttive della Toscana Leonardo Marras, che ha partecipato all’evento di presentazione dei bandi. “Si tratta di un’occasione in più, per il tessuto imprenditoriale toscano – ha detto Marras – per scommettere su se stesso e realizzare progetti altamente innovativi. Come Regione, anche noi stiamo cercando di fare la nostra parte accompagnando le nostre imprese, ad investire su ricerca, innovazione, digitalizzazione e competitività. Sono questi i cardini delle misure che abbiamo cofinanziato attraverso il Programma regionale del Fesr per sostenere gli investimenti: oltre 517 milioni a disposizione, che svilupperanno fino a oltre 2,7 miliardi di investimenti privati”.
“I bandi a cascata del PNRR rappresentano un importante volano per lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio, favorendo la crescita delle imprese locali, la creazione di nuovi posti di lavoro qualificati e, più in generale, un miglioramento della qualità della vita – ha commentato l’assessora a università e ricerca della Toscana, Alessandra Nardini – per le imprese toscane, la partecipazione a tali bandi consentirà infatti l’accesso a finanziamenti per la realizzazione di progetti dal carattere fortemente innovativo e ad alto valore aggiunto, favorendo l’adozione di nuove tecnologie e l’acquisizione di nuove competenze, e accrescendone in ultima analisi la competitività sul mercato nazionale e internazionale”.
Fare squadra sull’AI per restare competitivi
L’obiettivo sul lungo periodo dell’iniziativa è quello di mettere insieme un vero e proprio ecosistema dell’intelligenza artificiale italiana, affiancando le aziende che sviluppano tecnologie su questo tema alle 27 realtà che compongono il partenariato di FAIR, che è composto da 14 università (tra cui anche l’Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore di Pisa), 4 enti di ricerca, 7 grandi aziende ed altri cento soggetti tra aziende e PA.
“La Fondazione nasce per riunire mondo della ricerca e dell’impresa dentro un grande progetto comune per disegnare la via italiana all’intelligenza artificiale – spiega il presidente di FAIR Giuseppe Di Pietro – il progetto del partenariato esteso pubblico-privato FAIR ha tra i suoi obiettivi anche quello di coinvolgere tutto l’ecosistema italiano sul tema dell’AI. La necessità è fare squadra, perché sfida internazionale che si gioca sull’AI vede coinvolte le big company del settore e l’unico modo per le nostre aziende di essere competitive è collaborare con il mondo della ricerca e della pubblica amministrazione. Dobbiamo costruire insieme grandi progetti, attraendo nuovi fondi ed espandendo tutti insieme il raggio di influenza del nostro Paese in questo settore.”
Sono dieci gli ambiti di ricerca tra i quali le aziende potranno scegliere, coordinati dalle principali università e enti di ricerca italiani. Si va dall’intelligenza artificiale green – pensata per ottimizzare i consumi e le risorse energetiche – alla “human-centered AI”, ovvero l’AI che non imita l’uomo ma è costruita intorno all’uomo, pensata per potenziarne le capacità, aiutandolo ad esempio a prendere decisioni il più possibile informati in contesti difficile. E ancora tutti i progetti che puntano a creare l’AI del futuro: sempre più affadibile, resiliente in caso di attacchi informatici, adattabile ai più svariati contesti e basata su dati di qualità.