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‘Il mio canto libero’, inno di speranza. Medici e infermieri cantano in corsia

Specialisti da tutta Italia intonano Battisti per ricordarci di stare a casa. Tante iniziative di solidarietà: #sostieniuninfermiere ha raggiunto 50 mila euro e Trenitalia offre biglietti alla task force “Medici per COVID”

Anteprima del video della Federazione Italiana delle Società Medico Scientifiche

Abbiamo imparato a riconoscerli dietro le mascherine, camuffati dai camici.
Portano sul viso i segni dei dispositivi di protezione: sono lividi intorno alla bocca, sotto al naso e al mento. Le loro foto rimbalzano da bacheca a bacheca. Non sono in cerca di visibilità, lanciano un messaggio: “State a casa. Non c’è tempo”. Sono i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e i volontari che ogni giorno sfidano e vincono le loro paure per permettere a noi di avere meno paura di questo mostro invisibile chiamato Covid-19.

Fanno turni massacranti, vedono il terrore negli occhi di chi intubano, con il dolore hanno imprato a convivere, così come con la stanchezza. A volte capita che crollino sfiniti sulla scrivania con ancora indosso mascherina, guanti e camice. E capita che poi si sentano in dovere di scusasi con noi per essersi lasciati vincere dalla spossatezza un’ora prima della fine del turno, un turno durato più di 24 ore.

infermiera stremata foto Elena PagliariniCome è successo ad Elena Pagliarini, infermiera all’ospedale di Cremona, ritratta nella foto che è diventata il simbolo del dramma che lei e tanti suoi colleghi stanno vivendo.
Sono in prima linea, sono sul fronte mattina e sera, da loro, più che da chiunque altro, dipenderà l’evolversi della situazione. E ce la stanno mettendo tutta perché il finale sia di quelli lieti. Ma davvero tutta.
C’è chi li chiama angeli, chi eroi, sono uomini e donne. Sono un’eccellenza che, comunque andrà, non può che renderci orgogliosi e dovremo ricordarvelo anche domani, quando avranno vinto per noi questa battaglia.

La loro grande umanità sta proprio anche nel fatto che, nonostante tutto, trovano il tempo di ricordare a noi di restare a casa, lo fanno con la premura che riservano ai loro pazienti, tutti noi siamo loro pazienti.

E con questa umanità, alcuni specialisti da tutta Italia, come riporta il Ministero della Salute, nel video realizzato dalla federazione italiana delle società medico scientifiche (Fism), hanno preso gli strumenti in mano per una versione inedita de “Il mio canto libero” di Lucio Battisti, arrangiata appositamente per loro da Mogol. Si sono trovati, a distanza, e hanno suonato e cantano, uniti in corsia e dalla passione per la musica, sorretti da un anelito d’amore.

C’è chi offre loro la pizza, chi le paste calde. Ovunque arrivano messaggi, lettere e dai balconi scosciano gli appluasi per questi eroi cui probabilmente non piace essere chiamati così. Molte anche le iniziative di raccolta fondi, tra queste #sostieniuninfermiere, che in poco tempo ha raggiunto la cifra obiettivo di 50 mila euro che serviranno per aiutare nelle spese di vitto e alloggio i sanitari che arrivano a Firenze da tutta Italia.
In questo senso va anche quella del gruppo ferrovie per lo Stato che, in coordinamento con la Protezione Civile, offre ai medici volontari selezionati per la task force “Medici per COVID”, chiamati a dare una mano alle strutture sanitarie in difficoltà nel Nord Italia, la possibilità di raggiungere gratuitamente le regioni maggiormente colpite dall’epidemia in treno.

COME RICHIEDERE IL BIGLIETTO GRATUITO. Il biglietto gratuito può essere prenotato attraverso il sito web trenitalia.com e l’App di Trenitalia, indicando: nome, cognome, data di nascita e numero di iscrizione all’Albo dei medici.A bordo treno è necessario esibire, oltre al biglietto, il documento d’identità e il tesserino o altro documento che attesti l’iscrizione all’Albo dei medici.La prenotazione può essere cambiata un numero illimitato di volte prima della partenza del treno attraverso gli stessi canali di acquisto.

 

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